Giovane, carino e (quasi) erbivoro

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Sul JVP (Journal of Vertebrate Paleontology) è stato pubblicato un articolo sull’argomento, che spiega l’importanza del ritrovamento: il cranio rappresenterebbe infatti il momento di transizione da una dieta carnivora ad una erbivora. “Probabilmente tutti i dinosauri si sono evoluti da un antenato carnivoro”, dice Laura Porro, co-autrice dello studio. “Gli eterodontosauri sono tra i più antichi dinosauri erbivori, e potrebbero […]

Sul JVP (Journal of Vertebrate Paleontology) è stato pubblicato un articolo sull’argomento, che spiega l’importanza del ritrovamento: il cranio rappresenterebbe infatti il momento di transizione da una dieta carnivora ad una erbivora. “Probabilmente tutti i dinosauri si sono evoluti da un antenato carnivoro”, dice Laura Porro, co-autrice dello studio. “Gli eterodontosauri sono tra i più antichi dinosauri erbivori, e potrebbero rappresentare la fase di passaggio all’erbivoria”.

Heterodontosaurus visse durante il Giurassico inferiore, circa 190 milioni di anni fa, in Sudafrica. Era un animale delle dimensioni di un tacchino, lungo meno di un metro. L’estrema rarità dei fossili di Heterodontosaurus ne fa un gruppo poco conosciuto rispetto ad altri dinosauri successivi. “Fino ad ora conoscevamo solo due fossili di Heterodontosaurus”, dice Porro, “entrambi appartenenti ad adulti”. È stato cercando tra la collezione dell’Iziko South African Museum che la Porro ha ritrovato il cranio del cucciolo, “sepolto” in mezzo al materiale di uno scavo risalente agli anni ’60 del secolo scorso.

Il ritrovamento è molto importante anche perché permette per la prima volta di studiare la forma di un giovane eterodontosauro e notare le differenze con le forme adulte. “Il cranio mostra occhi grandi e un muso relativamente più corto e schiacciato rispetto agli adulti”, dice Richard Butler, primo autore dello studio. “È la differenza che c’è tra un cucciolo di cane e un cane adulto”.

La Porro comunque, specializzata soprattutto sulla meccanica della nutrizione, ha trovato molto interessante soprattutto la forma dei denti del giovane. Heterodontosaurus (“lucertola dai denti differenti”) era dotato di canini appuntiti sulla punta delle fauci e di denti trituranti simili a molari nel retro del palato. I paleontologi si sono sempre interrogati su quale potesse essere la dieta degli eterodontosauri: alcuni li considerano onnivori, altri erbivori i cui canini sono legati a dimorfismo sessuale, e quindi presenti solo in esemplari maschi – un po’ come avviene nei moderni cinghiali.
 
L’esemplare ritrovato dalla Porro mostrava già un set di canini perfettamente sviluppato, fatto che suggerisce che “questo non fosse un carattere sessuale: questi ultimi tendono infatti a comparire con la maturità”, dice Butler. Porro e Butler ipotizzano che i canini fossero utilizzati come arma di difesa contro i predatori, o eventualmente per catturare piccoli insetti e rettili per integrare una dieta composta prevalentemente da piante. Gli autori chiamano questa dieta “onnivoria occasionale”.

Per un mistero che (forse) si risolve, comunque, c’è un nuovo mistero che nasce: sia i raggi X sia la tomografia computerizzata hanno mostrato una totale assenza di denti di sostituzione sia negli adulti sia nei giovani. La maggior parte dei rettili, compresi i moderni coccodrilli e lucertole, sostituiscono costantemente i propri denti lungo l’arco della propria vita, così che siano sempre disponibili denti affilati e non consumati. Lo stesso vale per i dinosauri. La maggior parte dei mammiferi, invece, sostituiscono i propri denti una sola volta durante la propria vita. Heterodontosaurus era, in questo senso, più simile ad un mammifero che ad un rettile.

Gabriele Ferrari


Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons