Gli albori della nostra storia: indizi dai denti
Alla luce dell’importanza dei denti nello studio della filogenesi, una ricerca ha posto in esame la dentatura inferiore di alcuni tra i più antichi ominidi noti
I denti sono una delle risorse più importanti nello studio della paleoantropologia e, più in generale, del processo di ramificazione delle linee di discendenza nell’evoluzione della vita, ovvero in filogenesi. La loro importanza come fonte di informazioni trova spiegazione anche nella quantità e qualità del materiale genetico conservato – laddove presente o prelevabile con le tecniche e tecnologie attuali – rispetto a quella recuperabile dal resto del corpo, poiché sono la parte più resistente e meglio conservabile nel tempo. Inoltre, i denti raccontano l’interazione degli individui tra loro e con l’ambiente circostante, in quanto sono preziosi indicatori della dieta e degli usi alternativi alla masticazione con scopi alimentari (su Anthropos un’interessante ed esauriente pagina a riguardo).
Secondo una ricerca pubblicata sull’American Journal of Physical Anthropology, i nostri primi discendenti noti appartenenti alla famiglia degli ominidi (Hominidae) presenterebbero tra loro una complessiva omogeneità nell’anatomia delle radici dentarie. Lo studio ha posto a confronto la dentatura inferiore di alcuni tra più antichi ominidi noti della nostra linea evolutiva. Si tratta dell’unico esemplare in nostro possesso di Sahelanthropus tchadensis (dai 6 ai 7 milioni di anni fa) e dei resti del genere Ardipithecus: A. ramidus (4,5 m.a.) e A. kadabba (5,6 m.a.).
Nel complesso, la morfologia presenta una riduzione delle dimensioni e del numero delle radici dei premolari rispetto alle scimmie antropomorfe (Superfamiglia Homonoidea) coeve e precedenti, mostrando un mosaico di caratteristiche scimmiesce e ominine. Inoltre le radici e le corone dentarie non avrebbero tra loro relazioni evolutive apprezzabili, indicando percorsi selettivi indipendenti.
Perché sono importanti questi dati? Lo studio della prima fase dell’ominazione si presenta alquanto ostica per la scarsa quantità di materiale fossile a nostra disposizione, com’è ovvio che sia man mano che ci si allontana dal presente. Ogni singola fonte di informazione rappresenta quindi un notevole passo in avanti nel progresso conoscitivo alla ricerca delle nostre origini.
Ernesto Pozzoni