God and Science don’t mix
Il 12/7/2005 scrisse infatti, insieme ai biologi cattolici Francisco Ayala e a Kenneth Miller, una lettera al Papa per chiedere spiegazioni sull’imprevisto e imbarazzante (per loro, che da 20 anni contrastavano l’Intelligent Design reinventato dagli integralisti protestanti) appoggio del Card.Shönborn all’ID, con un’editoriale sul New York Times del 7/7/05 (“Finding Design in Nature”). L’articolo di Krauss inizia con una citazione […]
Il 12/7/2005 scrisse infatti, insieme ai biologi cattolici Francisco Ayala e a Kenneth Miller, una lettera al Papa per chiedere spiegazioni sull’imprevisto e imbarazzante (per loro, che da 20 anni contrastavano l’Intelligent Design reinventato dagli integralisti protestanti) appoggio del Card.Shönborn all’ID, con un’editoriale sul New York Times del 7/7/05 (“Finding Design in Nature”).
L’articolo di Krauss inizia con una citazione di uno dei più grandi genetisti di popolazione del secolo scorso, J.S.B. Haldane (“My practice as a scientist is atheistic. That is to say, when I set up an experiment I assume that no god, angel or devil is going to interfere with its course; and this assumption has been justified by such success as I have achieved in my professional career. I should therefore be intellectually dishonest if I were not also atheistic in the affairs of the world.“) e Krauss conferma che almeno per la prima parte del ragionamento tutti gli scienziati non possono che concordare.
Ritiene però che in una imbarazzante situazione di temporaneo ateismo relativo possano trovarsi anche i fedeli di qualsiasi religione nel caso debbano valutare i dogmi di altre religioni. Forse non è corretto usare il termine ateismo in questo contesto di relativismo religioso, ma il risultato non cambia.
Krauss ricorda poi che quel che sta avvenendo in Iran dimostra quanto sia difficile la gestione di un mondo in cui la ragione deve contrastare molte visioni dogmatiche originate millenni fa, in fasi meno avanzate dell’evoluzione culturale umana..
Questo articolo viene commentato anche nel blog “The Intersection” (“Lawrence Krauss on Science/Religion”), nel blog “Why evolution is true” (“Krauss attacks accommodationism in the Wall Street Journal”) e da PZ Myers di Pharyngula (“Christian faith is at odds with science”); nel ragionamento di Myers si inserisce un ulteriore punto: la sua esperienza di una recente discussione su scienza e religione, che lo ha portato a verificare un’incompatibilità fra scienza e religione, che non ritiene giustificabile sulla base della semplice coesistenza in molti scienziati che pur non userebbero la fede in laboratorio …
Dopo aver ricordato il tentativo di S.J.Gould di tracciare dei confini fra le zone di influenza di scienza e religione (che riteneva non overlapping magisteria), Myers non escluderebbe di lasciare alla religione alcune aree, come quelle che riguardano ad esempio il comportamento morale, anche se lo disturba lasciare qualsiasi cosa in mano a chi usa criteri faith-based e non evidence-based; conclude quindi che personalmente preferirebbe consultare un filosofo o uno psicologo, piuttosto che un religioso, su problemi di moralità, che qualcuno ritiene invece sia meglio gestire secondo criteri faith-based.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti
L’articolo di Krauss inizia con una citazione di uno dei più grandi genetisti di popolazione del secolo scorso, J.S.B. Haldane (“My practice as a scientist is atheistic. That is to say, when I set up an experiment I assume that no god, angel or devil is going to interfere with its course; and this assumption has been justified by such success as I have achieved in my professional career. I should therefore be intellectually dishonest if I were not also atheistic in the affairs of the world.“) e Krauss conferma che almeno per la prima parte del ragionamento tutti gli scienziati non possono che concordare.
Ritiene però che in una imbarazzante situazione di temporaneo ateismo relativo possano trovarsi anche i fedeli di qualsiasi religione nel caso debbano valutare i dogmi di altre religioni. Forse non è corretto usare il termine ateismo in questo contesto di relativismo religioso, ma il risultato non cambia.
Krauss ricorda poi che quel che sta avvenendo in Iran dimostra quanto sia difficile la gestione di un mondo in cui la ragione deve contrastare molte visioni dogmatiche originate millenni fa, in fasi meno avanzate dell’evoluzione culturale umana..
Questo articolo viene commentato anche nel blog “The Intersection” (“Lawrence Krauss on Science/Religion”), nel blog “Why evolution is true” (“Krauss attacks accommodationism in the Wall Street Journal”) e da PZ Myers di Pharyngula (“Christian faith is at odds with science”); nel ragionamento di Myers si inserisce un ulteriore punto: la sua esperienza di una recente discussione su scienza e religione, che lo ha portato a verificare un’incompatibilità fra scienza e religione, che non ritiene giustificabile sulla base della semplice coesistenza in molti scienziati che pur non userebbero la fede in laboratorio …
Dopo aver ricordato il tentativo di S.J.Gould di tracciare dei confini fra le zone di influenza di scienza e religione (che riteneva non overlapping magisteria), Myers non escluderebbe di lasciare alla religione alcune aree, come quelle che riguardano ad esempio il comportamento morale, anche se lo disturba lasciare qualsiasi cosa in mano a chi usa criteri faith-based e non evidence-based; conclude quindi che personalmente preferirebbe consultare un filosofo o uno psicologo, piuttosto che un religioso, su problemi di moralità, che qualcuno ritiene invece sia meglio gestire secondo criteri faith-based.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti