I criptocromi e il biomagnetismo degli uccelli
Appartengono al CNR francese e alle Universita’ tedesche di Francoforte e Marburgo i ricercatori, guidati da Margaret Ahmad, che propongono questa interessante ipotesi, basata sul seguente assunto: se da una parte i criptocromi sono molecole ben note per i loro effetti su processi legati alla crescita, allo sviluppo e al ritmo circadiano, e si attivano in presenza di luce blu […]
Appartengono al CNR francese e alle Universita' tedesche di Francoforte e Marburgo i ricercatori, guidati da Margaret Ahmad, che propongono questa interessante ipotesi, basata sul seguente assunto: se da una parte i criptocromi sono molecole ben note per i loro effetti su processi legati alla crescita, allo sviluppo e al ritmo circadiano, e si attivano in presenza di luce blu generando strutture elettroniche (le cosiddette coppie radicaliche) che possono "sentire" un campo magnetico, la sensibilita' al campo magnetico terrestre degli uccelli e' legata alla presenza di luce blu o verde, mentre le altre lunghezze d'onda disturbano o addirittura inattivano questo particolare senso. Inoltre la retina degli uccelli e' particolarmente ricca di criptocromi; ci sono dunque i giusti ingredienti perche' il biomagnetismo possa instaurarsi.
La verifica sperimentale di questa ipotesi, difficile da condurre direttamente sugli uccelli migratori, e' stata fatta su un organismo vegetale, Arabidopsis thaliana. In particolare e' stato studiato il ben noto effetto inibitore sulla crescita dell'ipocotile (una struttura del germoglio della pianta) in seguito all'attivazione dei criptocromi da parte della luce blu. Ebbene, si e' potuto dimostrare che i campi magnetici aumentano significativamente l'effetto inibitore dei criptocromi; d'altra parte piante mutanti, prive cioe' di criptoctromi, non mostrano di avere alcuna sensibilita' rispetto ai campi magnetici. I risultati sono stati pubblicati online sulla rivista Planta.
E' la prima volta che viene dimostrata l'influenza dei campi magnetici sull'azione dei criptocromi nelle piante: questo lavoro vuole pero' proporre una visione ben piu' generale nella quale i criptocromi, molecole altamente conservate nel corso dell'evoluzione, sono in grado di fornire il "sesto senso" del biomagnetismo a moltissimi organismi!
Paola Nardi