I muscoli super-veloci dei pipistrelli
Correva l’anno 1794 quando Lazzaro Spallanzani, dopo aver condotto una serie di esperimenti sull’orientamento notturno nei pipistrelli (ahimè accecati), propone il sospetto che questi mammiferi fossero dotati di un “nuovo senso”. Quella prima intuizione suscita grande curiosità nella comunità scientifica e apre la strada a nuove ricerche che, tassello dopo tassello, descrivono il fenomeno dell’ecolocalizzazione, proprietà che consente alla maggior […]
Correva l’anno 1794 quando Lazzaro Spallanzani, dopo aver condotto una serie di esperimenti sull’orientamento notturno nei pipistrelli (ahimè accecati), propone il sospetto che questi mammiferi fossero dotati di un “nuovo senso”. Quella prima intuizione suscita grande curiosità nella comunità scientifica e apre la strada a nuove ricerche che, tassello dopo tassello, descrivono il fenomeno dell’ecolocalizzazione, proprietà che consente alla maggior parte dei pipistrelli, ed altri vertebrati, di emettere suoni ed ottenere una rappresentazione accurata dell’ambiente circostante tramite la percezione degli echi di ritorno dopo essere rimbalzati su oggetti.
Un pipistrello durante l’ecolocalizzazione è in grado di emettere più di 160 suoni al secondo. Il meccanismo che consente di produrre suoni a una tal elevata frequenza era sconosciuto fino a qualche mese fa, quando un gruppo di ricercatori scopre con un elegante esperimento che è tutto merito di muscoli speciali situati nella laringe, detti “muscoli super-veloci” (Elemans et al 2011). Sebbene già descritti in altri vertebrati (serpenti a sonagli, alcuni uccelli e pesci), è la prima volta che i “muscoli super-veloci” sono stati individuati in un mammifero. Questi muscoli sono apparentemente rari nei vertebrati, mostrano particolari adattamenti nell’architettura contrattile di base (Rome 2006) e sono sempre stati associati a speciali esigenze motorie nella comunicazione acustica.
Infine, i ricercatori artefici della scoperta si interrogano anche sulle cause ultime ed i vantaggi evolutivi di questa “costosa caratteristica” nei pipistrelli. Propongono che lo sviluppo dei muscoli super-veloci, insieme alla capacità di volare, sia stato un passaggio evolutivo cruciale per i pipistrelli, consentendo di migliorare il successo di predazione nell’oscurità’ totale e di conquistare una nicchia ecologica mai sfruttata in precedenza.
Valeria Marasco
Da Biozoologica