Il gene mancante e la nostra origine di mammiferi notturni
Lo afferma il biologo Jim Bellingham della University of Manchester in un articolo apparso su PLoS Biology. Dopo la recente scoperta in tutte le classi dei vertebrati (dallo xenopo liscio, un anfibio africano, ai topi, agli umani) del gene della melanopsina (Opn4), un fotopigmento presente in alcuni fotorecettori interni della retina, si riteneva che esso fosse un vero e proprio […]
Quale significato evolutivo si cela dietro a questo evento? Quali sono le precise funzioni dei due fotopigmenti? Quale vantaggio adattativo ha comportato la ritenzione di entrambi i geni da parte di molti vertebrati non mammiferi? Perche' i mammiferi hanno perso Opn4x nel corso della loro evoluzione? Cosa comporta per Homo sapiens la mancanza di Opn4x? Molte sono le domande alle quali Bellingham vuole dare una risposta, e proprio circa il penultimo quesito l'autore prova ad avanzare un'affascinante ipotesi: dei due geni sopravvissuti per centinaia di milioni di anni nel genoma dei vertebrati, uno e' forse stato perso dai piccoli mammiferi del mesozoico, pressoche' completamente notturni in quanto costretti alla convivenza con i dinosauri!!
Se cosi' fosse, altre specie non mammifere adattate ad ambienti quasi privi di luce (serpenti, gechi o pesci di profondita') potrebbero aver perso Opn4x: questo e' sicuramente uno dei primi studi ai quali si dedichera' il gruppo di Manchester.
Paola Nardi