Il più antico genoma mai sequenziato

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Il sequenziamento del genoma di un cavallo di 700 000 anni fa ha consentito a un grosso team internazionale, guidato dall’Università di Copenhagen, di rivedere le tappe evolutive del genere Equus

Un grande progetto internazionale, che include ricercatori dalla Cina, dal Canada e dagli Stati Uniti, coordinati da Ludovic Orlando e da Eske Willerslev, del centro di GeoGenetica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Copenaghen. Con un’ambizione altrettanto grande: sequenziare il genoma di un cavallo vissuto fra i 560 e 780 mila anni fa. Un’ambizione notevole, considerato che, finora, le più antiche sequenze genomiche caratterizzate risalivano a non più di 70.000 anni fa. Un’ambizione coronata da successo, come dimostra l’articolo pubblicato online su Nature il 26 giugno, dove vengono presentati i risultati di questo sorprendente viaggio nel passato. 
I progressi nella ricostruzione di sequenze genomiche così antiche rappresentano un significativo passo avanti nell’esplorazione delle creature preistoriche, ma l’importanza di questo lavoro non è solo metodologica. Gli equidi, infatti, grazie a una ricca documentazione fossile sono diventati ottimi modelli di studio, e questi risultati hanno consentito di ottenere nuovi e importanti informazioni sulla loro evoluzione. Il genoma dell’antico cavallo è stato confrontato con quello di un cavallo del Tardo Pleistocene (43.000 anni fa), di cinque esemplari domestici, di un asino e di un cavallo di Przewalski, una rara sottospecie di cavallo selvatico caratteristica della Mongolia. 
Questi confronti hanno consentito di stimare la velocità con cui si sono accumulate le mutazioni nel corso del tempo, spostando la datazione dell’ultimo antenato comune di tutti gli equidi moderni a 4-4,5 milioni di anni fa, molto più indietro di quanto finora previsto. Questa rivisitazione delle datazioni ha anche rivelato diverse fluttuazioni demografiche nella storia del genere Equus, soprattutto durante periodi di intensi cambiamenti climatici come la fase di massima espansione dei ghiacci risalente a circa 20.000 anni fa. Infine, i risultati dello studio hanno finalmente sciolto diversi dubbi sulle origini evolutive, finora poco chiare, del cavallo di Przewalski. Il pony della Mongolia – così è anche conosciuta questa sottospecie – si sarebbe infatti separato dal cavallo domestico fra i 38 e i 72 mila anni fa. 
Michele Bellone
Riferimenti:
Ludovic Orlando et al. Recalibrating Equus evolution using the genome sequence of an early Middle Pleistocene horse. Nature, 2013; DOI: 10.1038/nature12323
Immagine da Wikimedia Commons