Il toporagno dalla schiena indistruttibile
La scoperta di una seconda specie di toporagno dotato di una schiena molto robusta suggerisce nuove ipotesi sull’origine di questo tratto estremamente raro
Il toporagno eroe (Scutisorex somereni) è un mammifero reso unico dalla sua colonna vertebrale, robusta e flessibile al punto da poter sopportare il peso di un uomo adulto senza spezzarsi. Un gruppo di ricercatori americani, congolesi, belgi e tedeschi ha riportato su Biology Letters la scoperta di una specie con caratteristiche intermedie fra questo animale e gli altri toporagni, che può aiutarci a comprendere l’eccezionale evoluzione di questa singolare struttura ossea. Credit image: Bill Stanley/The Field Museum
L’unicità della colonna vertebrale del toporagno eroe è data dalla presenza di undici vertebre lombari, invece delle cinque possedute dagli altri mammiferi. Inoltre, le vertebre inferiori sono dotate di alcuni processi laterali che s’intrecciano con quelli delle vertebre vicine. Nel complesso, la spina dorsale costituisce circa il 4% del peso totale di questo animale mentre negli altri piccoli mammiferi questa frazione oscilla fra lo 0.5 e l’1.6%. Questa struttura ossea, grazie anche alla sua particolare curvatura convessa e a dei muscoli spinali molto sviluppati, consente al toporagno eroe di sopportare pesi elevati, come se un uomo sollevasse dieci elefanti.
Venerato per la sua forza e usato come talismano dalle popolazioni indigene del Congo orientale, dove è stato scoperto nel 1910, il toporagno eroe era unico nel suo genere, finché il gruppo di ricercatori guidato da Jacob A. Esselstyn, del Museum of Natural Science di Baton Rouge, e William T. Stanley, del Field Museum of Natural History di Chicago, non ha scoperto una nuova specie appartenente al genere Scutisorex. Questa nuova specie, ribattezzata Scutisorex thori, ha un cranio più piccolo, meno vertebre lombari – otto invece di undici – e un numero inferiore di processi laterali rispetto a S. somereni.
La peculiare spina dorsale del toporagno eroe ha intrigato molti studiosi, soprattutto se si considera che la colonna vertebrale è una delle parti più conservate dello scheletro. Le osservazioni effettuate sul campo hanno portato gli scopritori di S. thori a formulare un’ipotesi sul possibile significato adattativo di questa “super schiena”: essa infatti consentirebbe a questi animali di far leva e sollevare oggetti pesanti – tronchi, foglie di palme morte – per accedere a fonti di cibo come larve di scarafaggi o lombrichi, non raggiungibili da altri predatori.
Michele Bellone