Intervista di C. Augias a T. Pievani

Stupisce e un po’ commuove l’emozione di Augias di fronte a una banale rappresentazione di zampe di diversi animali, che dimostra un fenomeno ben noto, l’omologia, che da più di un secolo è solo una delle tante prove dell’evoluzione (per chi le conosce). (Qui un articolo recente di Nature su queso fenomeno che, prima di Augias, incuriosì – giustamente – […]

Stupisce e un po’ commuove l’emozione di Augias di fronte a una banale rappresentazione di zampe di diversi animali, che dimostra un fenomeno ben noto, l’omologia, che da più di un secolo è solo una delle tante prove dell’evoluzione (per chi le conosce). (Qui un articolo recente di Nature su queso fenomeno che, prima di Augias, incuriosì – giustamente – anche Darwin. Pikaia ne ha parlato qui).

Forse bisognerà trovare il modo di far vedere questa e altre immagini con maggiore frequenza? Pochi ad esempio conoscono la ormai vecchia immagine del 1982 che mostra il confronto fra i cromosomi umani e quelli delle antropomorfe (scimpanzé, gorilla, orango); rendono immediatamente comprensibili e ragionevoli le percentuali di somiglianza del DNA, che spesso si citano senza troppa convinzione e senza riuscire ad associare un’immagine a questi dati. Qui anche una discussione.

La curiosità di Augias è anche una prova di come sia già una mezza sconfitta per la scienza un incontro tra un antievoluzionista e un qualsiasi evoluzionista impossibilitato ad utilizzare immagini; l’uso delle sole parole richiede notevoli abilità per spiegare anche fatti che sarebbero immediatamente evidenti (e non facilmente contestabili) solo se si utilizzano le immagini.
 
C’è poi il vantaggio che gli antievoluzionisti, soprattutto se creazionisti, sono masochisti e ridicoli quando utilizzano immagini o video per chiarire le loro spiegazioni del mondo (spesso si dimostrano non tanto “sbagliate”, quanto basate su conoscenze non adeguate o non aggiornate).
 
Questi video mostrano quanto sia probabile un ruolo importante dell’innata l’esigenza di accontentarsi di facili spiegazioni tranquillizzanti; certo anche l’educazione ha un ruolo importantissimo, soprattutto se si può verificare che già a tre anni, all’asilo, invece di stimolare la curiosità, vengono proposte facili spiegazioni della complessa realtà della natura (forse nessuno si ricorda più dopo qualche anno che addirittura l’acqua e i colori possono essere spiegati come un miracoloso risultato di un progetto di creazione). Queste spiegazioni per molti rimangono, per molti anni se non per sempre, anche le uniche che ricevono. 

Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti.