Jurassic Acquapark
Quando sarete al mare con gli amici e verrete derisi perché in acqua vi muovete come un cagnolino, potrete vantarvi di saper nuotare come un dinosauro. I paleontologi, infatti, oggi ci dicono che alcuni dinosauri sapevano nuotare. La prova è stata rinvenuta nel 2004 nel sito della Virgen del Campo presso il bacino di Cameros, nel nord della Spagna. Il […]
Quando sarete al mare con gli amici e verrete derisi perché in acqua vi muovete come un cagnolino, potrete vantarvi di saper nuotare come un dinosauro. I paleontologi, infatti, oggi ci dicono che alcuni dinosauri sapevano nuotare. La prova è stata rinvenuta nel 2004 nel sito della Virgen del Campo presso il bacino di Cameros, nel nord della Spagna.
Il gruppo di ricerca, guidato da Rubén Ezquerra della fondazione per il patrimonio paleontologico de La Rioja, ha scoperto e studiato la serie di 12 impronte lunga 15 metri dove si possono osservare chiaramente i segni di zampe lasciati durante la traversata. In passato erano già state trovate numerose tracce di camminate di dinosauri, anche in Italia ne abbiamo diverse, ad esempio in Friuli e in Puglia. L’eccezionalità di questo ritrovamento sta nel fatto che è la prima traccia lasciata sott’acqua da un dinosauro.
I dinosauri erano rettili esclusivamente terrestri, e quelli che solitamente vengono identificati come dinosauri acquatici, come ad esempio gli Ittiosauri, in realtà fanno parte di un altro gruppo di rettili. Possiamo distinguere un dinosauro da un altro rettile dalla particolare struttura delle zampe. Tutti i dinosauri, bipedi e quadrupedi, hanno gli arti colonnari, posti sotto al corpo, perpendicolari al suolo a differenza di tutti gli altri rettili terrestri, estinti e viventi, che hanno le zampe a fianco del corpo con omero e femore paralleli al terreno, basti pensare a un coccodrillo.
Quelli che possiamo vedere sono delle impronte di artigli di 125 milioni di anni fa, fossilizzatesi e arrivate fino a noi. Le caratteristiche delle tracce suggeriscono che si tratti di artigli di un dinosauro teropode, cioè un carnivoro bipede, e dalle loro dimensioni si è dedotto che fosse alto circa 7 metri. Un animale di queste dimensioni che avesse camminato sul fondo appoggiando tutta la zampa avrebbe lasciato dei segni diversi, questo ha portato gli scienziati a dedurre che si muovesse nuotando.
Un’ulteriore riprova che le impronte sono state lasciate sul fondo di un bacino acquatico è stata rilevata dal sedimentologo del gruppo, che ha interpretato le increspature del sedimento come dovute al moto ondoso. A partire dalle dimensioni dedotte dell’animale è stata anche calcolata la possibile profondità del bacino che si aggirava sui 3 metri.
Le capacità natatorie del misterioso dinosauro sono ulteriormente comprovate dal fatto che i segni della nuotata mesozoica sono sei coppie asimmetriche e suggeriscono che sono stati lasciati contro corrente. Il Thorpe dei dinosauri non era quindi trascinato dalla corrente, ma era un attivo nuotatore.
Loic Costeur dell’università di Nantes, coautore della scoperta, spiega che “il dinosauro nuotava con movimenti alternati delle zampe posteriori e un movimento del cinto pelvico simile a quello degli odierni uccelli acquatici”. Sembra che la coda non fosse invece coinvolta nel nuoto.
Questa scoperta, pubblicata sul numero di giugno di Geology, la rivista della società geologica americana, apre grandi prospettive sullo studio della biomeccanica dei dinosauri
Andrea Bernagozzi e Chiara Ceci
http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/524/2
Nella foto le impronte del Gargano
Chiara Ceci, naturalista, si occupa di comunicazione della scienza. Autrice di “Emma Wedgwood Darwin. Ritratto di una vita, evoluzione di un’epoca” (Sironi, 2013).