Kenneth Miller su Expelled

Evocato da uno dei produttori del film, che nell’intervista con la redazione di Scientific American (14/4/08: “A Conversation with Expelled’s Associate Producer Mark Mathis.”) aveva spiegato ingenuamente come la sua presenza avrebbe rovinato il messaggio ideologico del film (“Ken Miller would have confused the film unnecessarily”), interviene con un bell’articolo anche Kenneth Miller, un cattolico, biologo evoluzionista universitario. Pochi ma chiari […]

Evocato da uno dei produttori del film, che nell’intervista con la redazione di Scientific American (14/4/08: “A Conversation with Expelled’s Associate Producer Mark Mathis.”) aveva spiegato ingenuamente come la sua presenza avrebbe rovinato il messaggio ideologico del film (“Ken Miller would have confused the film unnecessarily”), interviene con un bell’articolo anche Kenneth Miller, un cattolico, biologo evoluzionista universitario.
 
Pochi ma chiari sono i concetti che evidenzia nel preoccupato articolo sul Boston Globe (“Trouble ahead for science“); le sue preoccupazioni, note da tempo, dovrebbero preoccupare anche in Italia, dove c’è chi segue la stessa strategia dell’Intelligent Design USA, illudendosi e facendo credere che si basi su una teoria scientifica.

La preoccupazione di Miller (simile a quella di F.Ayala e di F.Collins) è che a causa della strategia del Discovery Institute “Popular culture is gradually turning against science”. Il biologo evoluzionista sa bene che “Intelligent Design,” the relabeled, repackaged form of American creationism, has always had a problem. It just can’t seem to produce any evidence. No data, no science, no experiments, just an attempt to sneak a narrow set of religious views into US classrooms.”  Non è difficile da tradurre:  nessun dato, nessun esperimento: questa non è scienza, ma ragionamenti non dimostrati e non dimostrabili che solo un “ampliamento della ragione” può ritenere utili.
 
Addirittura, come  Ken Miller dimostra, anche molti fatti mostrati nel film sono falsi: nessuno è stato espulso dall’università a causa delle critiche all’evoluzionismo (come facilmente dimostra la permanenza di Michael Behe al dipartimento di biologia dell’università di Lehigh). Forse per questo motivo nel film … Behe non c’è …
Infatti, e Miller lo ricorda, “neither Steinberg nor any of the other people featured as martyrs in “Expelled” lost jobs as a result of their advocacy of Intelligent Design, while many others who supported evolution have”.

Miller dimostra anche molto bene come R.Dawkins (un evoluzionista ateo) sia stato usato provocatoriamente per nascondere il fatto che negli USA ci siano, oltre ai tre evoluzionisti cattolici (citati qui ma non nel film), almeno 50.000 scienziati che la pensano diversamente: “40 percent of the members of the American Association for the Advancement of Science profess belief in a personal God. Stein, avoiding these 50,000 people, tells viewers that “Darwinists” don’t allow scientists to even think of God”.

Miller dimostra anche la falsità della connessione fra Darwin e Nazismo, e invita a non dimenticare l’antisemitismo di Martin Lutero e dei popoli europei che per secoli, ben prima di Darwin, hanno isolato gli ebrei nei ghetti.

Miller poi riprende la spaventosa dichiarazione fatta da Ben Stein in un’intervista (al minuto 28 si sente: “Science leads you to killing people”) e conclude con una preoccupazione: “Stein is doing nothing less than helping turn a generation of American youth away from science. If we actually come to believe that science leads to murder, then we deserve to lose world leadership in science. In that sense, the word “expelled” may have a different and more tragic connotation for our country than Stein intended.”

Il fatto che in Italia ci siano propagandisti dell’Intelligent Design che sembrano ignorare questi fatti e questi imbrogli ben documentati fa sorgere il dubbio che anche da noi si vogliano contrapporre alla scienza idee “senza dati, senza ricerca, senza esperimenti, senza scienza”, semplicemente chiedendo che si smetta con la separazione fra scienza/ragione e religione/fede, che fino a poco fa andava bene.

Come? Indebolendo la ragione, allargandola un po’, in modo da poter far diventare “ragionevoli” anche pensieri e fatti non verificabili, magari come la famosa e provocatoria teiera orbitante di Bertrand Russell!. Michael Behe al processo di Harrisburg nel 2005 era stato molto chiaro: secondo la sua definizione di scienza anche l’astrologia lo era.

Daniele Formenti