La capacità del flusso genico di produrre differenziazione genetica
La teoria classica della genetica di popolazione prevede che le popolazioni che si scambiano gli individui frequentemente per dispersione, cioè per fenomeni di emigrazione ed immigrazione (come accade, ad esempio, nella maggior parte delle specie di uccelli, che grazie al volo possiedono notevoli capacità di dispersione) tendano a restare geneticamente omogenee. Questo a differenza delle popolazioni isolate che, per deriva […]
La teoria classica della genetica di popolazione prevede che le popolazioni che si scambiano gli individui frequentemente per dispersione, cioè per fenomeni di emigrazione ed immigrazione (come accade, ad esempio, nella maggior parte delle specie di uccelli, che grazie al volo possiedono notevoli capacità di dispersione) tendano a restare geneticamente omogenee. Questo a differenza delle popolazioni isolate che, per deriva genica e per adattamento a condizioni locali, presentano elevate probabilità di differenziarsi e divergere. Due nuove ricerche indipendenti (Nature 433:60-65 e 65-68; 2005) eseguite sulla cinciallegra (Parus major) hanno messo in evidenza l’esistenza di fenomeni di migrazione non-random (cioè non casuali, effettuate da particolari individui che possiedono specifiche caratteristiche genetiche) in cui il flusso genico è il responsabile della produzione e del mantenimento di differenziazione genetica tra popolazioni, anche ad una scala spaziale sorprendentemente piccola. Astrid Pizzo