La Chiesa Anglicana si scusa con Darwin

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Dopo le scuse a Galileo da parte della Chiesa cattolica, arrivano le scuse a Darwin della Chiesa d’Inghilterra (a cui aderiva anche Charles Darwin)

Questa è davvero una notizia sconcertante, una specie di bomba neuronica, destinata a rimescolare il contenuto di centinaia di neuroni in molta gente… Qualcuno vuole chiedere scusa direttamente a Darwin, morto da un pezzo, per aver parlato male di lui per 126 anni!? L’idea di chiedere scusa a Darwin, davvero coraggiosa anche se forse un po’ troppo improvvisa e precoce, è della Chiesa d’Inghilterra, a cui aderiva anche Charles Darwin, essendogli capitato di nascere…in Inghilterra. Nel documento si dice chiaramente che si è deciso di fare un gesto simile a quello che la Chiesa Cattolica, dopo ben 350 anni, ha fatto scusandosi per l’errore commesso con Galileo Galilei. Forse non è sufficiente chiedere scusa, soprattutto se si ammette la colpa di avere anche, per più di un secolo, “incoraggiato altri ad una falsa interpretazione del darwinismo“ (“encouraging others to misunderstand you still”); la riparazione di un errore di questo tipo richiederebbe infatti oltre alle scuse almeno una beatificazione, l’unico sistema pubblico e incontestabile di riabilitazione. Darwin era un suo fedele, ma la Chiesa d’Inghilterra, a cominciare dal vescovo Samuel Wilberforce, lo aveva criticato e (ora lo ammette) aveva trascinato in questo clamoroso errore di valutazione i suoi fedeli ma anche altre religioni e altri milioni di fedeli. Ora ci ripensa e indirettamente invita anche le altre religioni (con cui però non si scusa) a rivedere urgentemente la loro posizione. Sinceramente non si capisce perché non ne abbiano parlato l’anno scorso nella riunione di Sibiu delle diverse chiese cristiane europee, dove si era steso un documento comune e si erano evidenziate anche linee di fratture, come sull’aborto; il problema della valutazione di Darwin e della teoria dell’evoluzione è infatti comune anche ad altre chiese cristiane europee, che rischiano ora di essere davvero spiazzate (non è facile anche semplicemente modificare il titolo di un convegno, incomprensibilmente critico verso il festeggiato …), abituate come sono a continuare a negare l’importanza di Darwin … e, quel che è peggio, a pretendere – anche loro – tale atteggiamento irrazionale anche dai loro fedeli (e, quel che è ancora peggio, dai fedeli che sono scienziati e che preferiscono avere problemi con i colleghi che con gli altri fedeli). Vista la rilevanza della questione, la Chiesa d’Inghilterra ha deciso di istituire una specie di numero verde d’emergenza, un sito web che cerca di spiegare la svolta ai fedeli. Se ne parla da ieri in alcuni articoli (su Times, DailyMail, The Telegraph), in notizie di agenzie (“Chiesa Inghilterra chiede ‘scusa’ a Darwin;nipote: ridicolo”, ANSA 17:15 di ieri: “LA CHIESA ANGLICANA CHIEDE SCUSA A DARWIN”) e quotidiani italiani (La Stampa: “”Non abbiamo compreso la sua teoria” Scuse della chiesa anglicana a Darwin“; La Repubblica: “La Chiesa Anglicana chiede scusa a Charles Darwin“). La notizia sta ovviamente facendo, anche se molto lentamente, il giro del mondo (Pakistan, Australia, Spagna).
 
L’idea di scusarsi per l’antidarwinismo comunque non è malvagia e avrà sicuramente un effetto dirompente, anche se ardite “capriole logiche” saranno inevitabili da parte di chi già prima non apprezzava la ragione che sosteneva le scoperte di Darwin e di chi lo ha seguito e poi sotituito nelle sue ricerche. Le scuse però non andrebbero indirizzate solo a Darwin o ai parenti, ma soprattutto a ai miliardi di esseri umani che sono stati indotti in errore. Il Telegraph scrive “The apology, which has been written by the Rev Dr Malcolm Brown, the Church’s director of mission and public affairs, says that Christians, in their response to Darwin’s theory of natural selection, repeated the mistakes they made in doubting Galileo’s astronomy in the 17th century“. Ecco quanto si legge nella pagina web con le scuse a Darwin (“Good religion needs good science” – il cui titolo è imbarazzante in Italia, dato che non concorda con una nota frase detta nel 2005 da mons.Fisichella, rettore dell’Università Gregoriana) : “Charles Darwin: 200 years from your birth, the Church of England owes you [Charles Darwin!] an apology for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still. We try to practise the old virtues of ‘faith seeking understanding’ and hope that makes some amends.” Opposition to evolutionary theories is still “a litmus test of faithfulness” for some Christian movements, the Church will admit. It will say that such attitudes owe much to a fear of perceived threats to Christianity. The comments are included on a Church of England website promoting the views of Charles Darwin to be launched on Monday“. Molto bella e corretta anche, nella stessa pagina, l’ammissione della somiglianza con l’errore che la chiesa fece 350 anni fa con Galileo: “The church made that mistake with Galileo’s astronomy, and has since realised its error. Some church people did it again in the 1860s with Charles Darwin’s theory of natural selection. So it is important to think again about Darwin’s impact on religious thinking, then and now – and the bicentenary of Darwin’s birth in 1809 is a good time to do so.” Ecco qui il sito web che la Chiesa d’Inghilterra ha organizzato per festeggiare i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin e per fare ammenda dei suoi errori nel passato. Si ricorda la storia della sua vita e i suoi rapporti con la chiesa e la fede. Incredibile l’invito ad andare a leggere on line le sue opere (The Complete Work of Charles Darwin Online).  Incredibile anche una pagina con i link alle iniziative scientifiche per festeggiare i 150/200 anni di Darwin. Un certo contrasto rispetto alla Chiesa Cattolica, che ha organizzato impegnative iniziative autonome in un’ottica apparentemente (ma potranno cambiare orientamento…) critica più che autocritica. D’altronde la recente posizione di autorevoli cardinali sulla semplice discendenza comune di tutti gli esseri viventi è fin troppo nota, tanto da finire persino su un video di successo in YouTube. Da notare che nel sito darwinano della Chiesa d’Inghilterra non si parla ovviamente di una “valutazione critica” di Darwin (come si propone il convegno organizzato in Vaticano in marzo), ma di una valutazione critica del grave errore compiuto in questi 150 anni dalla chiesa d’Inghilterra, il cui comportamento ha forse influenzato il comportamento della Chiesa Cattolica (si può ricordare l’enciclica contro i naturalisti, “Humanum genus” del 1893).
 
Certo il 2009 non sarebbe l’occasione migliore per le valutazioni critiche … sono cose che, se fatte ai compleanni, sono sempre di cattivo gusto e indicano una scelta dei tempi scorretta. Altre iniziative invece sarebbero auspicabili. Sembra importante suggerire che anche la chiesa cattolica possa programmare un segno evidente di riconciliazione, per far capire ai suoi fedeli che è sbagliato umiliare la ragione e imporre alla scienza di ritrarsi di fronte alla teologia.
Oltre a togliere la parola “critiche” al sottotitolo del convegno (a meno di non  di aggiungere “della Chiesa” per adeguarsi in extremis alla posizione anglicana), potrebbe, come segno di riparazione per una condanna durata anche troppo a lungo – è stata confermata anche nel 2007! – sostituire con quello di Teilhard de Chardin il corpo del delinquente incomprensibilmente sepolto con tutti gli onori e proposto alla venerazione dei fedeli nella chiesa romana di Sant’Apollinare. Teilhard de Chardin è stato appunto una vittima – e lo è tuttora in quanto il Monitum vale ancora – di questo tragico errore delle chiese: infatti “riteneva valido o prevalentemente valido il neodarwinismo e credeva in Dio”. Una prevalenza dei meriti culturali rispetto a quelli economici verrebbe apprezzata da molti, oltre che da quelli che sono tuttora angosciati per la sepoltura in esilio (negli USA) di uno dei pochi religiosi che hanno cercato davvero di conciliare la fede con la scienza paleoantropologica di cui era esperto;  fu un tentativo senza successo, non avendo convinto la scienza ma tanto meno la chiesa, che mantiene attivo il Monitum del Santo Uffizio del 1962. Il 2009 potrebbe anche essere l’occasione per cestinare il Monitum. Comunque si vedrà nei prossimi giorni/mesi/anni se e come il messaggio verrà recepito dai cattolici, molti dei quali (anche fra i cardinali, per cui non si può negare che il giudizio anche solo sull’evoluzione è negativo e quindi ancora più errato) rifiutano perfino di accettare l’origine comune degli esseri viventi nonostante il documento del card.Ratzinger del 2004. La valutazione sulla teoria dell’evoluzione è quindi al giorno d’oggi evidentemente negativa. Essendo difficile quindi sostenere come un fatto la creazione di tutte le specie viventi raccontata nella Genesi, la creazione come fatto dovrebbe quindi scomparire dai programmi di religione per l’asilo e le elementari, trattandosi di filosofia e non di spiegazioni di fatti realmente avvenuti, come ovviamente credono i bambini di 3/10 anni. Tratto da L’Anti-evoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti