La teologia nel tempo dell’evoluzione

A differenza dei creazionisti e del VP del CNR, l’Associazione Teologica Italiana accetta razionalmente l’evoluzionismo migliore spiegazione di fatti oggi indiscutibili: “Il darwinismo più che una ferita narcisistica inferta all’uomo credente, è una domanda inevitabile alla filosofia, alla rivelazione e alla scienza sull’origine e sul destino dell’uomo e dell’universo”, “La teologia … deve attrezzarsi per un dialogo rigoroso e coraggioso, […]

A differenza dei creazionisti e del VP del CNR, l’Associazione Teologica Italiana accetta razionalmente l’evoluzionismo migliore spiegazione di fatti oggi indiscutibili: “Il darwinismo più che una ferita narcisistica inferta all’uomo credente, è una domanda inevitabile alla filosofia, alla rivelazione e alla scienza sull’origine e sul destino dell’uomo e dell’universo”, “La teologia … deve attrezzarsi per un dialogo rigoroso e coraggioso, capace di raccogliere la sfida di quanti, per strade diverse, sono alla ricerca della sua stessa verità, senza pregiudizi, senza arroganza e senza pretesi e ingiustificabili monopoli”.
 
Intende approfondirlo in un corso di aggiornamento residenziale per i teologi: “La teologia nel tempo dell’evoluzione”, che si svolgerà tra il 28 e il 30 dicembre.

Dati gli oratori, sembra evidente che non sia in discussione nè l’evoluzione biologica nè la teoria migliore che oggi la spiega. Come nei convegni dei creazionisti anche qui sembrano mancare scienziati esperti di evoluzione, ma sembra di capire (quasi tutti hanno già pubblicato su temi evoluzionisti) che saranno presentate opinioni anche diverse ma senza certo mettere in discussione almeno l’evoluzione come fatto, anche perché era un fatto che era già evidente ben prima della nascita di Darwin. Basta solo sapere chi era Lamarck e in che anno ha pubblicato la sua spiegazione del’evoluzione

Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti