La Terra, Marte e il fossile più antico del mondo
La scoperta di una stromatolite di 3,7 miliardi di anni anticipa significativamente la data della possibile comparsa della vita sulla Terra, rendendo meno improbabile che abbia fatto capolino anche su Marte
La Isua Greenstone Belt è una regione di circa 3000 chilometri quadrati che si estende attorno alla città di Nuuk, capitale della Groenlandia, ed è una delle circa quaranta Greenstone Belt presenti nel mondo. Queste aree sono insiemi di rocce metamorfiche, di origine mafica e magmatica, e rocce sedimentarie inserite in cratoni archeani e proterozoici. Il loro nome è dovuto alla colorazione tipicamente verde che assumono i minerali metamorfici che le compongono.
L’età di queste zone può variare, arrivando fin oltre ai 4 miliardi di anni. È in una di queste regioni, la Greenstone Belt di Nuvvagittuq in Canada, che si è ritrovata nel 2008 quella che, al momento, sembra essere la più antica roccia terrestre, formatasi 4,28 miliardi di anni fa (Pikaia ne ha parlato qui).
Studiando porzioni della Isua Greenstone Belt venute recentemente alla luce a causa dello scioglimento dei ghiacci, un team di ricercatori dell’università di Wollongong, in Australia, ha rinvenuto delle stromatoliti scampate ai processi metamorfici che hanno interessato la maggior parte delle rocce della regione. I risultati sono stati descritti su Nature.
Le stromatoliti sono strutture stratiformi che si creano grazie all’accumularsi di sedimenti di origine microbica e sono quindi testimonianze fossili della vita di microorganismi. Dalle analisi condotte, le stromatoliti ritrovate dai ricercatori australiani risultano essersi formate in un ambiente marino molto profondo e risultano risalire ad addirittura 3,7 miliardi di anni fa, dato che ne fa i reperti fossili più antichi mai rinvenuti, spostando il “record” indietro di mezzo miliardo di anni. Fino a questo momento, infatti, a detenere il titolo erano delle altre stromatoliti, ritrovate nel 2006 a Pilbara e datate 3,2 miliardi di anni fa (vd. Fotografia).
Come se non bastasse, la complessità strutturale delle stromatoliti rinvenute in Groenlandia fa supporre ai ricercatori che i microorganismi responsabili della loro formazione avessero alle spalle già una lunga storia evolutiva. Se confermato, questo fatto andrebbe a supportare le teorie che individuano la comparsa della vita nel corso dell’Adeano, ovvero più di 4 miliardi di anni fa, praticamente a ridosso della nascita del nostro pianeta, avvenuta 4,54 miliardi di anni or sono.
La rilevanza di questa scoperta non si limita ad una mera questione di date. L’Adeano è stato il primo eone della storia del nostro pianeta, chiamato così in riferimento ad Ade, dio degli inferi nella mitologia classica, per sottolineare le condizioni estreme in termini di calore e impatti meteoritici che hanno caratterizzato la Terra nella sua prima fase. Un altro nome per definire questo eone è Azoico, privo di vita.
Se si dimostrasse che la vita sulla Terra si è originata in un periodo così turbolento e ostile, si dovrebbe riconsiderare la possibilità che anche altri ambienti considerati inadatti alla vita possano invece ospitarla o averla ospitata. È il caso, ad esempio, di Marte, che, in quei tempi, non appariva poi molto dissimile dalla Terra: se la vita sul nostro pianeta è nata effettivamente nell’Adeano, allora non vi sono ragioni per non supporre che possa essere nata, incontrando poi un infelice destino, anche sul pianeta rosso.
Riferimento:
Allen P. Nutman, Vickie C. Bennett, Clark R. L. Friend, Martin J. Van Kranendonk, Allan R. Chivas. Rapid emergence of life shown by discovery of 3,700-million-year-old microbial structures. Nature, 2016; DOI: 10.1038/nature19355
Immagine:
By Didier Descouens (Own work) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons