Lady Mary Montagu, la donna che iniziò la lotta contro il vaiolo
Lady Mary Montagu fece conoscere in Occidente la variolizzazione, una pratica di immunizzazione che aveva osservato nell’Impero ottomano. Era però un rimedio parziale e rischioso, che sarebbe stato accantonato con la scoperta della vaccinazione da parte di Edward Jenner
Lady Mary Pierrepont nacque il 15 maggio 1689, nel Nottinghamshire, ma venne battezzata a Londra. Era infatti la figlia di Evelyn Pierrepont, duca di Kingston e della sua prima moglie, Mary Feilding, unica figlia di William, conte di Denbigh. Aveva due sorelle, Frances e Evelyn, ed un fratello di nome William.
Lady Mary crebbe per pochi anni in un clima di rinnovamento sociale e culturale creato dalla madre, che purtroppo morì quando era ancora piccola. Di lei si prese cura il padre che non riteneva fosse opportuno darle un’educazione, in quanto donna.
Spirito ribelle
Mostrò da subito un carattere piuttosto ribelle e una certa insofferenza verso le convenzioni del tempo. In uno dei suoi scritti è testimoniata la sua critica verso il tipo di educazione che riceveva, impartitagli più che altro da una governante. Divenne allora autodidatta, e grazie alla bellissima biblioteca di famiglia imparò da sola il latino (all’epoca riservato solo agli uomini). Era una lettrice vorace e a 15 anni completò la scrittura di una serie di poemi, la sua prima opera. Col tempo, il suo carattere anticonformista si affermò maggiormente. Lady Mary rifiutò il matrimonio che il padre le aveva combinato, perché voleva sposare l’uomo di cui era innamorata: il diplomatico Edward Wortley Montagu, che aveva 11 anni più di lei. Ma suo padre non vedeva di buon occhio il futuro genero e non voleva lasciare a lui in eredità i suoi beni immobili.
Lady Mary a Londra
Allora Lady Mary fuggi con Edward: i due si sposarono nell’agosto del 1712 e si trasferirono altrove per alcuni anni. Il 16 maggio 1713 la coppia ebbe un bimbo, che chiamarono Edward. L’anno successivo Edward Wortley Montagu ebbe un incarico in Parlamento e la famiglia si spostò a Londra.
Nella capitale britannica la bellissima e colta Lady Mary diventò un personaggio di spicco dell’alta società e si distinse come scrittrice, poetessa ed intellettuale, frequentò e divenne amica d’importanti personaggi del mondo culturale. Nel dicembre del 1715, all’età di 26 anni, Lady Mary contrasse il vaiolo. Sopravvisse, ma la malattia le aveva deturpato il bel volto, al punto che doveva ricoprire con una polvere bianca il viso per nascondere il suo aspetto. Per fortuna il figlio e il marito non erano stati colpiti dal morbo, ma la stessa malattia aveva ucciso suo fratello. Da quel momento la lotta contro il vaiolo avrà un ruolo centrale nella sua esistenza, grazie a una svolta nella carriera del marito.
Dall’Impero inglese a quello ottomano
Nel 1716 Edward Wortley Montagu venne nominato ambasciatore a Costantinopoli e tutta la famiglia attraversò l’Europa per raggiungere la capitale dell’Impero ottomano. Il percorso dall’Inghilterra alla Turchia via terra, più faticoso e molto pericoloso, era stato per il nuovo ambasciatore una scelta obbligata. Il diplomatico doveva prima fare tappa a Vienna, dove avrebbe preso in consegna una lettera dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo: sulle sue spalle il compito di promuovere un trattato di pace tra Austria e Turchia.
La famiglia raggiunse via mare Rotterdam e vide l’Olanda come l’aveva dipinta Jan Vermeer: strade pulite sotto una luce nitida e misurata, la calce chiara degli intonaci alternata al rosso dei mattoni, finestre con i vetri piombati, aperte sugli interni ombrosi e nei campi una profusione di tulipani. Attraversarono poi in carrozza tutta la Germania, passando per Colonia, Francoforte, Würzburg, Norimberga e Ratisbona, per raggiungere Vienna, navigando il Danubio. Agli inizi del 1700 l’Impero Ottomano arrivava quasi fino alle porte di Vienna, e quando i lasciarono la città incontrarono Belgrado, Budapest, per giungere poi a Adrianopoli e infine a Costantinopoli. Lungo il viaggio attraversarono luoghi desolati, campi di recenti battaglie, specialmente in Ungheria e villaggi dove la peste era endemica. Ma Lady Mary era una donna di grande coraggio, che nulla poteva fermare. Giunti a Istanbul Lady Mary studiò gli usi e i costumi orientali, raccogliendo tantissime informazioni nel libro Turkish Embassy Letters, letto poi con grande interesse in Europa.
Da sempre attenta e sensibile alla condizione delle donne, visitò più volte gli harem, ovvero le stanze riservate alle donne, dove spesso vivevano segregate. Frequentò anche i bagni turchi, e ne diede una descrizione così dettagliata da ispirare un dipinto al pittore francese Jean-Auguste Ingres, che la ritrasse con una corona sul capo! Proprio in questi luoghi sentì parlare della “variolizzazione”, ovvero un metodo di protezione dal vaiolo. Consisteva nell’inoculare nel soggetto da immunizzare del liquido prelevato da lesioni vaiolose di pazienti non gravi, contenente però virus vivi (anche se allora non si sapeva nemmeno cosa fossero)! Mary presenziò a questa pratica: erano delle donne anziane a fare l’inoculazione, con un ago graffiavano la superficie epidermica e quando usciva del sangue mettevano una minuscola goccia di liquido infetto, che tenevano entro un guscio di noce. Durante il soggiorno ad Istanbul Lady Montagu ebbe una bimba, nata il 19 gennaio 1718. Mentre un’epidemia di vaiolo si avvicinava alla città, Lady Mary era ansiosa di proteggere i suoi bambini e nel marzo 1718 fece inoculare il figlio di quasi cinque anni con l’aiuto del chirurgo dell’ambasciata Charles Maitland, e tutto andò bene. Alla fine del 1718 i Montagu rientrarono a Londra.
La variolizzazione in Occidente
Al rientro a Londra Lady Mary promosse la variolizzazione con entusiasmo, ma incontrò molta resistenza da parte della classe medica perché la tecnica apparteneva alla tradizione popolare di un paese orientale. Nell’aprile 1721, quando un’epidemia di vaiolo colpì l’Inghilterra, fece inoculare la figlia dallo stesso Dottor Charles Maitland e rese pubblico l’evento. In qualche modo comunque la tecnica si diffuse in Inghilterra, perché all’epoca era l’unico rimedio per prevenire il vaiolo. Lasciamo ora la nostra Lady e parliamo di scienza. In questi ultimi mesi ho notato che, specialmente tra i cosiddetti no-vax, sia esalta questa come “inventrice del vaccino”. Assolutamente no, Lady Mary ha avuto il merito di portare questo parziale rimedio in Europa, ma era molto rischioso! Inoltre non funzionava sempre, e si aveva una percentuale di insuccessi del 30%. Non solo, il paziente variolizzato era contagioso per un certo periodo. Solo alla fine del ‘700 Edward Jenner, che era solo tredicenne quando Lady Mary morì, sviluppò una tecnica più sicura: la vaccinazione, utilizzando il virus del vaiolo bovino anziché quello umano: la variolizzazione venne abbandonata. Non voglio concludere senza raccontarvi ancora qualcosa di Lady Mary. Si prese cura dei suoi amati figli, fino a quando rimasero in famiglia, poi nel 1739 si separò in modo consensuale dal marito. Finalmente libera viaggiò molto in tutta Europa, visitò anche l’Italia, in particolare soggiornò sul Lago d’Iseo, dove le è stato dedicato il promenade Lady Montagu.
< p style=”text-align: right;”> Patrizia Martellini – Blog Evolve or Die Bibliografia: –The Letters and Works of Lady Mary Wortley Montagu –Turkish Embassy Letters
Immagine: Jonathan Richardson the younger, Public domain, via Wikimedia Commons
Lady Mary crebbe per pochi anni in un clima di rinnovamento sociale e culturale creato dalla madre, che purtroppo morì quando era ancora piccola. Di lei si prese cura il padre che non riteneva fosse opportuno darle un’educazione, in quanto donna.
Spirito ribelle
Mostrò da subito un carattere piuttosto ribelle e una certa insofferenza verso le convenzioni del tempo. In uno dei suoi scritti è testimoniata la sua critica verso il tipo di educazione che riceveva, impartitagli più che altro da una governante. Divenne allora autodidatta, e grazie alla bellissima biblioteca di famiglia imparò da sola il latino (all’epoca riservato solo agli uomini). Era una lettrice vorace e a 15 anni completò la scrittura di una serie di poemi, la sua prima opera. Col tempo, il suo carattere anticonformista si affermò maggiormente. Lady Mary rifiutò il matrimonio che il padre le aveva combinato, perché voleva sposare l’uomo di cui era innamorata: il diplomatico Edward Wortley Montagu, che aveva 11 anni più di lei. Ma suo padre non vedeva di buon occhio il futuro genero e non voleva lasciare a lui in eredità i suoi beni immobili.
Lady Mary a Londra
Allora Lady Mary fuggi con Edward: i due si sposarono nell’agosto del 1712 e si trasferirono altrove per alcuni anni. Il 16 maggio 1713 la coppia ebbe un bimbo, che chiamarono Edward. L’anno successivo Edward Wortley Montagu ebbe un incarico in Parlamento e la famiglia si spostò a Londra.
Nella capitale britannica la bellissima e colta Lady Mary diventò un personaggio di spicco dell’alta società e si distinse come scrittrice, poetessa ed intellettuale, frequentò e divenne amica d’importanti personaggi del mondo culturale. Nel dicembre del 1715, all’età di 26 anni, Lady Mary contrasse il vaiolo. Sopravvisse, ma la malattia le aveva deturpato il bel volto, al punto che doveva ricoprire con una polvere bianca il viso per nascondere il suo aspetto. Per fortuna il figlio e il marito non erano stati colpiti dal morbo, ma la stessa malattia aveva ucciso suo fratello. Da quel momento la lotta contro il vaiolo avrà un ruolo centrale nella sua esistenza, grazie a una svolta nella carriera del marito.
Dall’Impero inglese a quello ottomano
Nel 1716 Edward Wortley Montagu venne nominato ambasciatore a Costantinopoli e tutta la famiglia attraversò l’Europa per raggiungere la capitale dell’Impero ottomano. Il percorso dall’Inghilterra alla Turchia via terra, più faticoso e molto pericoloso, era stato per il nuovo ambasciatore una scelta obbligata. Il diplomatico doveva prima fare tappa a Vienna, dove avrebbe preso in consegna una lettera dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo: sulle sue spalle il compito di promuovere un trattato di pace tra Austria e Turchia.
La famiglia raggiunse via mare Rotterdam e vide l’Olanda come l’aveva dipinta Jan Vermeer: strade pulite sotto una luce nitida e misurata, la calce chiara degli intonaci alternata al rosso dei mattoni, finestre con i vetri piombati, aperte sugli interni ombrosi e nei campi una profusione di tulipani. Attraversarono poi in carrozza tutta la Germania, passando per Colonia, Francoforte, Würzburg, Norimberga e Ratisbona, per raggiungere Vienna, navigando il Danubio. Agli inizi del 1700 l’Impero Ottomano arrivava quasi fino alle porte di Vienna, e quando i lasciarono la città incontrarono Belgrado, Budapest, per giungere poi a Adrianopoli e infine a Costantinopoli. Lungo il viaggio attraversarono luoghi desolati, campi di recenti battaglie, specialmente in Ungheria e villaggi dove la peste era endemica. Ma Lady Mary era una donna di grande coraggio, che nulla poteva fermare. Giunti a Istanbul Lady Mary studiò gli usi e i costumi orientali, raccogliendo tantissime informazioni nel libro Turkish Embassy Letters, letto poi con grande interesse in Europa.
Da sempre attenta e sensibile alla condizione delle donne, visitò più volte gli harem, ovvero le stanze riservate alle donne, dove spesso vivevano segregate. Frequentò anche i bagni turchi, e ne diede una descrizione così dettagliata da ispirare un dipinto al pittore francese Jean-Auguste Ingres, che la ritrasse con una corona sul capo! Proprio in questi luoghi sentì parlare della “variolizzazione”, ovvero un metodo di protezione dal vaiolo. Consisteva nell’inoculare nel soggetto da immunizzare del liquido prelevato da lesioni vaiolose di pazienti non gravi, contenente però virus vivi (anche se allora non si sapeva nemmeno cosa fossero)! Mary presenziò a questa pratica: erano delle donne anziane a fare l’inoculazione, con un ago graffiavano la superficie epidermica e quando usciva del sangue mettevano una minuscola goccia di liquido infetto, che tenevano entro un guscio di noce. Durante il soggiorno ad Istanbul Lady Montagu ebbe una bimba, nata il 19 gennaio 1718. Mentre un’epidemia di vaiolo si avvicinava alla città, Lady Mary era ansiosa di proteggere i suoi bambini e nel marzo 1718 fece inoculare il figlio di quasi cinque anni con l’aiuto del chirurgo dell’ambasciata Charles Maitland, e tutto andò bene. Alla fine del 1718 i Montagu rientrarono a Londra.
La variolizzazione in Occidente
Al rientro a Londra Lady Mary promosse la variolizzazione con entusiasmo, ma incontrò molta resistenza da parte della classe medica perché la tecnica apparteneva alla tradizione popolare di un paese orientale. Nell’aprile 1721, quando un’epidemia di vaiolo colpì l’Inghilterra, fece inoculare la figlia dallo stesso Dottor Charles Maitland e rese pubblico l’evento. In qualche modo comunque la tecnica si diffuse in Inghilterra, perché all’epoca era l’unico rimedio per prevenire il vaiolo. Lasciamo ora la nostra Lady e parliamo di scienza. In questi ultimi mesi ho notato che, specialmente tra i cosiddetti no-vax, sia esalta questa come “inventrice del vaccino”. Assolutamente no, Lady Mary ha avuto il merito di portare questo parziale rimedio in Europa, ma era molto rischioso! Inoltre non funzionava sempre, e si aveva una percentuale di insuccessi del 30%. Non solo, il paziente variolizzato era contagioso per un certo periodo. Solo alla fine del ‘700 Edward Jenner, che era solo tredicenne quando Lady Mary morì, sviluppò una tecnica più sicura: la vaccinazione, utilizzando il virus del vaiolo bovino anziché quello umano: la variolizzazione venne abbandonata. Non voglio concludere senza raccontarvi ancora qualcosa di Lady Mary. Si prese cura dei suoi amati figli, fino a quando rimasero in famiglia, poi nel 1739 si separò in modo consensuale dal marito. Finalmente libera viaggiò molto in tutta Europa, visitò anche l’Italia, in particolare soggiornò sul Lago d’Iseo, dove le è stato dedicato il promenade Lady Montagu.
< p style=”text-align: right;”> Patrizia Martellini – Blog Evolve or Die Bibliografia: –The Letters and Works of Lady Mary Wortley Montagu –Turkish Embassy Letters
Immagine: Jonathan Richardson the younger, Public domain, via Wikimedia Commons
Laureata in Scienze Biologiche, indirizzo Biochimica, presso l’Università Statale di Milano. Da Eoni di anni insegnante di Biologia e Chimica in un Liceo. Ho una passione smodata per Charles Darwin e da decenni svolgo ricerche sulla sua vita e sui suoi testi. Amo la storia della scienza e da molti anni ne scrivo su Pikaia e sul mio blog Evolve or Die.