L’aggressivita’ del moscerino
Potete approfondire questo aspetto della personalita’ di Drosophila melanogaster leggendo l’articolo della genetista Trudy Mackay, della North Carolina Sate University, pubblicato su PloS Genetics. In un esperimento di selezione artificiale condotto su tre gruppi di moscerini, sono stati infatti individuati alcuni geni la cui espressione modula l’aggressivita’ dei piccoli insetti. Per ben 28 generazioni i tre gruppi sono rimasti separati, […]
Potete approfondire questo aspetto della personalita' di Drosophila melanogaster leggendo l'articolo della genetista Trudy Mackay, della North Carolina Sate University, pubblicato su PloS Genetics. In un esperimento di selezione artificiale condotto su tre gruppi di moscerini, sono stati infatti individuati alcuni geni la cui espressione modula l'aggressivita' dei piccoli insetti. Per ben 28 generazioni i tre gruppi sono rimasti separati, selezionando di generazione in generazione gli individui piu' aggressivi in un gruppo e meno aggressivi in un altro (il terzo gruppo fungeva da controllo). L'aggressivita' era innescata dalla disponibilita' di una piccola quantita' di cibo dopo un periodo di digiuno. La selezione imposta ha effettivamente causato una chiara divergenza nel comportamento dei due gruppi: la ventottesima generazione mostrava moscerini estremamente aggressivi da un lato e estremamente mansueti dall'altro. Questo risultato non deve far pensare ad uno stretto determinismo genetico: in questo caso, infatti, l'ereditabilita' e' circa del 10%, mentre il 90% del contributo all'aggressivita' viene dai vincoli ambientali imposti. Nonostante questa premessa e' comunque importante studiare la base genetica di un comportamento, per meglio comprendere la suscettibilita' al comportamento stesso.
Lo studio genetico quantitativo condotto con la tecnica del microarray per determinare quali geni fossero coinvolti nella diversa aggressivita' dei moscerini ha indicato che piu' di 1500 geni (dei circa 14.000 che compongono l'intero genoma) mostrano nei due gruppi una diversa espressione: ancora troppo poco per avere una visione chiara di quali geni effettivamente determinano differenze nell'aggressivita' e quali invece modificano la loro espressione come conseguenza del diverso comportamento indotto dai primi. L'analisi di alcune popolazioni con mutazioni note a carico di alcuni di questi geni ha pero' permesso di individuare il ruolo di quindici geni specifici, peraltro gia' conosciuti come modulatori dello sviluppo del sistema nervoso, del trasporto degli elettroni e dello sviluppo muscolare di Drosophila.
Il lavoro della Mackay proseguira' con l'obbiettivo di fare luce sul ruolo specifico di questo set di geni individuati, e guardando anche un po' piu' lontano: otto dei geni qui considerati si sono altamente conservati nel corso dell'evoluzione, e hanno una controparte in Homo sapiens! Sara' forse possibile, un giorno, intervenire sulle anomalie dell'aggressivita' umana agendo sull'espressione degli stessi geni?
Paola Nardi