L’arcipelago malese di Wallace: quando la ricerca diventa letteratura

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La recensione del più importante libro di Alfred R. Wallace, L’arcipelago malese, per la prima volta tradotto in italiano. Di Federico Focher

Nel 1844, il ventunenne Alfred Russel Wallace, allora impiegato come maestro di scuola a Leicester, sognava i tropici ad occhi aperti, divorando pagina dopo pagina Il viaggio alle regioni equinoziali del Nuovo continente del grande scienziato ed esploratore tedesco Alexander von Humboldt e Il viaggio di un naturalista intorno al Mondo di Darwin. Pagine mai dimenticate. Se ne ricorderà anziano, nel suo libro di memorie, My life, quando trascrivendo una sua lettera di quegli anni inviata ad un amico, scriverà: «“Io ho letto per la prima volta il Journal di Darwin tre o quattro anni fa; l’ho poi riletto una seconda volta. Come diario di viaggio di un naturalista è secondo solo al Personal narrative di Humboldt, ma come lavoro di interesse generale forse gli è superiore”. Il mio riferimento al Journal di Darwin e al Personal narrative di Humboldt credo dimostri quali siano i due lavori a cui devo l’ispirazione che determinò la mia scelta di visitare i tropici come collezionista».
Quei due testi, che fecero nascere in Alfred la vocazione del naturalista, non furono però soltanto esaltante fonte di ispirazione per le sue fondamentali ricerche in campo tassonomico, geologico, biogeografico e soprattutto evoluzionistico, ma anche indiscussi modelli letterari per due sue opere di narrativa scientifica: A Narrative of travels on the Amazon and Rio Negro, scritto nel 1853, al suo rientro in Inghilterra dopo quattro anni di esplorazione nel bacino del Rio delle Amazzoni, e The Malay Archipelago. The land of the orang-utan and the bird of paradise, scritto nel 1869 dopo otto anni trascorsi nelle mitiche Isole delle Spezie, dalle quali nel 1858 aveva spedito all’amico e collega Charles Darwin il “fatale” manoscritto sulla Selezione naturale.
L’arcipelago malese, mai uscito di stampa nel mondo anglosassone, appare oggi in prima traduzione italiana, grazie al lavoro del giovane Andrea Asioli, per i tipi di Mimesis. Ecco dunque che anche il lettore italiano potrà finalmente seguire l’entusiasta Wallace nel suo lungo, difficile e avventuroso peregrinare tra ambienti esotici dal fascino ammaliante e popolazioni spesso segregate da una natura impenetrabile in un mondo ormai dimenticato dall’uomo occidentale. L’Arcipelago malese, non è un semplice diario di viaggio fra le numerose isole malesi (Borneo, Giava, Timor, Celebes, Aru, Ternate, Gilolo, Nuova Guinea, ecc.), non è un arido saggio naturalistico o antropologico, è molto, molto di più: è un vero inno al piacere della conoscenza del mondo; un libro nel quale la scoperta di una nuova specie di farfalla, la traversata su una imbarcazione locale da un’isola all’altra, la vita alla “corte” del Rajah bianco James Brooke, l’osservazione della parata nuziale dell’uccello del paradiso o l’incontro con popolazioni che mai avevano visto l’uomo “bianco” – descrizioni spesso accompagnate da considerazioni estetiche ed etiche – fanno emergere, di volta in volta la figura del narratore, dello scienziato, del teorico, del sociologo, del politico e del filosofo.
È uno dei più nobili piaceri dell’uomo ammirare il mondo e porsi delle domande sulle leggi che lo governano. Certo il conoscere come funziona l’universo potrà avere delle ricadute positive sulla qualità della vita e sul benessere socio-economico delle nazioni, ma l’aspetto emotivo, estetico della conoscenza non deve essere eliminato, poiché esso possiede una enorme influenza positiva sull’immaginario dell’uomo e sulle sue scelte. Darwin e Wallace partirono per i loro viaggi dopo la lettura delle opere di Humboldt non tanto perché colpiti dalle tabelle fitte di dati metereologici, fisici e geografici che arricchivano le note e le appendici dei suoi capitoli, quanto perché contagiati dal romantico entusiasmo con cui le varie osservazioni scientifiche venivano riportate e discusse. L’arcipelago malese di Wallace si pone ai vertici di questa tradizione inaugurata da Humboldt, e non mancherà di suscitare ancora oggi ammirazione ed entusiasmo nel lettore, soprattutto nelle giovani generazioni.
Federico Focher
TITOLO: L’arcipelago malese 
AUTORE: Alfred Russel Wallace 
EDITORE: Mimesis Edizioni PAGINE: 678 
 DATA PUBBLICAZIONE: 2013 ISBN:978-88-5751-947-0 
A CURA DI: Telmo Pievani 
TRADUZIONE DI: Andrea Asioli