Le previsioni esatte dello scoiattolo rosso
Ed e’ cosi’ che gli scoiattoli rossi del Nordamerica (Tamiasciurus hudsonicus) e del continente euroasiatico (Sciurus vulgaris) battono le mosse di sopravvivenza delle loro principali fonti di cibo: gli alberi che producono i loro semi preferiti. Il fenomeno e’ stato attentamente studiato da un team internazionale di ricercatori guidati dal biologo canadese Stan Boutin, della University of Alberta. Del team […]
Ed e’ cosi’ che gli scoiattoli rossi del Nordamerica (Tamiasciurus hudsonicus) e del continente euroasiatico (Sciurus vulgaris) battono le mosse di sopravvivenza delle loro principali fonti di cibo: gli alberi che producono i loro semi preferiti. Il fenomeno e’ stato attentamente studiato da un team internazionale di ricercatori guidati dal biologo canadese Stan Boutin, della University of Alberta. Del team ha fatto parte anche il ricercatore italiano Guido Tosi, dell’Universita’ dell’Insubria. Boutin e’ un vero esperto di scoiattoli rossi, avendoli pazientemente studiati negli ultimi vent’anni.
E’ noto che molti alberi hanno evoluto il cosiddetto mast seeding, che molti studiosi ritengono costituisca un’arma di difesa contro gli animali che si cibano dei propri semi: esso consiste nel produrre stagionalmente quantita’ irregolari di semi, non dando modo ai consumatori di adeguare la numerosita’ della propria popolazione alla quantita’ di cibo a disposizione, salvando cosi’ una quantita’ di semi sufficiente per assicurare la sopravvivenza della specie vegetale. Nel report pubblicato recentemente su Science, pero’, Boutin e colleghi svelano la straordinaria capacita’ dello scoiattolo rosso di prevenire le scelte produttive delle proprie risorse, contrapponendo una mossa altrettanto efficace: dopo aver partorito la consueta cucciolata in primavera, l’intraprendente roditore ne genera una seconda poco prima che i semi, in autunno, siano maturi e pronti per essere mangiati. Insomma, proprio come un coraggioso investitore di borsa, lo scoiattolo rosso scommette sul cambiamento delle condizioni, quando queste non sono ancora palesi. Un altro aspetto straordinario e’ che la seconda cucciolata giunge quando la femmina sta ancora allattando i cuccioli della prima, e cioe’ in un periodo che non dovrebbe permettere l’ovulazione, e quindi la fertilita’ dell’animale.
Come fanno T. hudsonicus e S. vulgaris a prevedere il comportamento dei produttori di semi? Gli autori sospettano che abbia a che fare con i germogli racchiusi nei coni di cui i roditori si cibano in estate: forse un segnale chimico (ormonale) o visivo puo’ guidare l’animale alla giusta previsione, stimolando il suo comportamento riproduttivo.
Paola Nardi