Le relazioni tra genetica dei bovini e civiltà umane
Nella storia genetica dei bovini domestici, sono presenti le tracce lasciate dagli eventi che hanno segnato la storia delle antiche civiltà della mezzaluna fertile
E’ stata ricostruita la storia genetica dei bovini domestici negli ultimi ottomila anni. La ricerca, pubblicata su Science, fa luce sui rapporti tra civiltà umane, ambiente e allevamento, fin dagli albori della civiltà umana nella mezzaluna fertile.
I ricercatori, guidati dai genetisti del Trinity College di Dublino, Irlanda, hanno sequenziato i genomi di 67 bovini addomesticati e selvatici, ovvero vacche (Bos taurus), zebù (Bos indicus) e gli estinti uri (Bos primigenius), vissuti negli ultimi 8000 anni, provenienti dall’area mediterranea orientale e da vicino oriente. Su questi campioni hanno poi ricercato variazioni nucleotidiche sul DNA mitocondriale e nucleare.
Le nostre mucche e i loro parenti indiani, gli zebù, non sembrano aver avuto contatti e non essere state oggetto di ibridazione fino a circa 4000 anni fa. Questo nonostante i due animali abbiano vissuto ravvicinati fino ad allora. Le origini di questi due bovini, inoltre, sarebbero da rintracciare in due popolazioni distinte di uro, di cui c’è traccia negli antichi genomi di vacche e zebù.
Circa 4000 anni fa, invece, si rileva un grande flusso genico, dalle popolazioni indiane di zebù, verso i bovini della mezzaluna fertile. Le tempistiche, sembrano coincidere con le testimonianze storiche di una grande siccità, avvenuta circa 4200 anni fa, che ha sconvolto le civiltà mesopotamiche. In effetti, lo zebù è un animali più resistente alla siccità di quanto non lo sia la vacca. Ma c’è di più. L’analisi del DNA mitocondriale non rileva discontinuità tra le popolazioni di B. taurus e di B. indicus. Questa divergenza tra dati nucleari e mitocondriali potrebbe essere spiegata da una selezione di capi maschi, operata dall’uomo in risposta alla siccità. In sostanza, le popolazioni umane avrebbero risposto alla periodo arido selezionando e promuovendo l’ibridazione di maschi di zebù con femmine di vacca. In modo da ottenere da utilizzare in agricoltura, nell’aratura dei campi, e creare varietà di bovini più resistenti all’aridità.
Si tratta anche di uno dei primi lavori a prendere in esame i DNA antichi per questa specie. Rendendo i ricercatori particolarmente soddisfatti perché ciò ha permesso loro di guardare direttamente nel passato, e osservare i cambiamenti genomici che si verificano nel tempo e nello spazio, senza dover fare affidamento sulle moderne variazioni genetiche del bestiame per inferire gli eventi della popolazione passata.
Riferimenti:
Marta Pereira Verdugo et al. Ancient cattle genomics, origins, and rapid turnover in the Fertile Crescent. Science, 2019
Immagine: Immagine di pubblico dominio pubblicata da: Agricultural Research Service, agenzia del Dipartimento dell’Agricoltura USA, con l’ID K9696-2., via Wikimedia Commons