Lettera per Caroline Kennard

Caroline Kennard, attivista per la parità dei diritti e appassionata di scienza, ebbe un breve scambio epistolare con Charles Darwin tra la fine del 1881 e l’inizio del 1882. Il fulcro delle tre lettere riguarda la presunta inferiorità della donna corroborata da opinabili risultati scientifici giustificati dalla selezione sessuale. Kennard contesta le elaborazioni di Darwin con argomentazioni sociali e riferite all’ambiente culturale, ma purtroppo lo scambio non prosegue.

Che cosa hanno in comune la teoria dell’evoluzione per selezione naturale e l’impegno femminista? Dicembre 1881: era vero ciò che qualcuno affermava, citando le teorie darwiniane, che l’inferiorità delle donne fosse basata su principi scientifici? Caroline Kennard faticava a crederci.

L’attivismo di Caroline Kennard
Caroline Augusta Kennard (nata Smith) nacque il 15 gennaio 1827 a Portsmouth, nel New Hampshire (oggi stato federato statunitense del New England). Nel 1846 sposò Martin Perry Kennard, con il quale ebbe cinque figli. La famiglia Kennard viveva a Brookline, in Massachusetts. Alla fine del XIX secolo, Brookline era conosciuta per le sue residenze di campagna dei ricchi mercanti di Boston. Come si legge nella biografia riportata sul sito del Darwin Correspondence Project: “In questa città si realizzò la vita pubblica di Kennard che, per molti aspetti, era strettamente legata al mondo sociale delle donne istruite di Boston dell’epoca”.

Caroline Kennard era membro di una serie di gruppi femminili incentrati sulla riforma dell’istruzione, sul miglioramento dello status delle donne nella società e sulla promozione di questioni relative al movimento femminile. Insieme a numerosi nomi di spicco della società di Boston, Kennard è stata membro del New England Woman’s Club, il primo club femminile negli Stati Uniti. Con altre prominenti donne di Boston, Kennard aderì anche all’Unione Educativa e Industriale delle Donne e partecipò attivamente come dirigente negli anni 1880 e 1890. L’interesse di Kennard per la scienza derivava dai suoi impegni sociali nei confronti del movimento femminile, dai suoi interessi nello studio della natura come strumento di riforma educativa, nonché dalla sua posizione all’interno di una fitta rete di élite nella città di Boston.

Le attività scientifiche di Kennard non erano limitate ai dibattiti concernenti la selezione sessuale negli esseri umani. Nel 1892, per esempio, donò i frutti della sua pianta Ficus elastica (albero della gomma) alla Boston Society of Natural History. Inoltre, rimase affascinata dallo studio di muschi e felci. Confermando l’impegno di Kennard per la scienza, nel 1907 la sorella Martha T. Fiske Collard di New York donò 5.000 dollari al Radcliffe College per istituire una borsa di studio in memoria della sorella.

Kennard pubblicò articoli e tenne discorsi su importanti questioni relative alla riforma sociale e su eminenti attiviste e poetesse americane. Interessata alle donne americane che si erano distinte, nel 1888 pubblicò una biografia della vita e del lavoro della riformatrice Dorothea L. Dix. Il suo studio era basato su una raccolta di lettere (che ora è ospitata nella Houghton Library dell’Università di Harvard) dei contemporanei di Dix.

Nel contesto socio-culturale della Boston fine Ottocento, Kennard intrattenne una breve corrispondenza con il naturalista inglese Charles Darwin. Il 26 dicembre 1881, Caroline Kennard scrisse a Darwin per chiedere la sua posizione riguardo all’inferiorità delle donne. Riferendosi alle sue posizioni nell’Origine dell’uomo (1871), Darwin aveva pubblicato un capitolo dove affermava che se nelle attività manuali e professionali “gli uomini sono evidentemente superiori alle donne”, questo voleva dire che “il livello medio della potenza mentale dell’uomo deve essere superiore a quello della donna”.

Lo scambio epistolare con Darwin
Non molti mesi prima della morte di Charles Darwin, Caroline Kennard mise in discussione le affermazioni di Darwin circa l’intelligenza femminile, forse dopo aver letto le osservazioni pubblicate su questo argomento dalla religiosa e attivista americana Antoinette Blackwell. Nel suo saggio Darwinismo femminista la Prof.ssa Paola Govoni illustra il contesto storico, culturale e sociale in cui viveva Caroline Kennard:

Blackwell non denunciava l’evoluzionismo, ma l’inconsistenza scientifica della condanna della donna all’inferiorità che si pretendeva di derivare da esso senza produrre dati e evidenze sostanziali”).

Come Blackwell, anche Kennard era entusiasta della scienza, ma molto scettica riguardo alla visione misogina di Darwin.

Nel suo libro del 1871 L’Origine dell’uomo, Darwin aveva esposto l’idea della selezione sessuale come principio fondamentale dell’evoluzione umana. La sua ipotesi principale, già brevemente presentata nell’Origine delle specie, è che esista, oltre alla selezione naturale, un’altra forma di selezione, più lieve nei suoi effetti, ma non meno efficiente. Tale selezione sarebbe operata dal sesso femminile per accoppiarsi e riprodursi con i partner dotati di maggiori qualità rispetto ad altri. Darwin fu il primo ad aver preso in considerazione l’importanza delle scelte sessuali nella sua visione dell’evoluzione e aver posto l’accento sul ruolo evolutivo delle donne agli albori dell’umanità.

Tuttavia, l’osservazione di Darwin riguardo alle capacità della donna si riferiva principalmente al sentire comune e al codice morale di una società in cui la donna era effettivamente considerata non come un adulto responsabile, ma come un essere costantemente dipendente e bisognoso della custodia di un padre o di un marito. Allo stesso modo, la conformazione del cranio, che secondo l’antropologia del tempo era misura dell’intelligenza, poneva la donna in uno stadio intermedio tra l’uomo e il bambino. Darwin, per esempio, sostenne che solo gli uomini sono intelligenti, creativi e capaci di imparare, e che sarebbe stato difficile ottenere risultati simili nelle donne.

…in attesa di risposta
Nella prima lettera, Caroline Kennard si rivolge a Darwin con stima e ammirazione. Utilizzando un passivo scoraggiato, Kennard si riferisce ad una presentazione recente, a cui molto probabilmente non partecipò, fatta davanti ad un pubblico femminile (lettura di un paper in pubblico), che prendeva posizione sull’inferiorità delle donne passate, presenti e future, basata su principi scientifici. Il tutto è concisamente riferito (da un giornalista) nell’estratto da un quotidiano che Caroline Kennard accluse alla sua lettera. L’autrice del paper si era vestita dell’autorità scientifica di Mr Darwin, espressa nel libro L’origine delle specie.

Caroline Kennard si riconosce fiduciosa nelle continue scoperte scientifiche e rivelazioni che rispondono e possono modificare, in ultima analisi, tutti i quesiti materiali di partenza. Kennard è un’ammiratrice dei metodi prudenti e onesti di Darwin, che hanno trasmesso grandi risultati di studio al mondo intero. Educatamente, domanda se l’autrice del paper abbia correttamente dedotto le sue argomentazioni dal lavoro di Darwin. Le sorge il dubbio che l’autrice del paper abbia fatto tutto da sé, confondendosi, cioè che si sia fatta prendere la mano. A Kennard sorge anche il dubbio che Darwin sia ancora della stessa opinione, sulla base delle argomentazioni fatte dall’autrice del paper. Infine, in chiusura, Kennard apre all’ipotesi dell’errore e suggerisce di rettificare, visto il peso dell’opinione e dell’autorità di Darwin. Fiduciosa, dà per scontato che, a una richiesta di Darwin, non si obietterebbe nulla.

La risposta non tarda ad arrivare. Nella lettera, ad uso privato, del 9 gennaio 1882, Darwin riconosce la complessità della domanda postagli. È in questa lettera che Darwin conferma la superiorità morale delle donne rispetto agli uomini, per quanto esse siano inferiori intellettivamente. D’altra parte, afferma, c’è ragione di credere che originariamente (in una situazione ‘aborigena’) gli uomini e le donne fossero pari intellettivamente (come nelle culture native). Per favorire notevolmente il recupero di questa uguaglianza, le donne dovrebbero diventare coloro che portano quotidianamente il pane a casa (breadwinners nell’originale), ossia co-capofamiglia, come lo sono gli uomini. Tuttavia, secondo Darwin l’educazione dei figli, per non parlare della felicità delle case, in questo caso, ne soffrirebbe molto.

Le seconda lettera di Caroline Kennard
Il 28 gennaio 1882, Kennard, inizialmente trattenendo l’ira e forte di alcune considerazioni, scrisse di nuovo a Darwin, con il supporto di un gruppo attivo di insegnanti e medici, replicando con una sua argomentazione: le donne sono già breadwinners e hanno le stesse capacità degli uomini, ma non ricevono le stesse opportunità educative per sviluppare il proprio intelletto. Caroline Kennard esorta Darwin a ricordare gli sforzi lusinghieri e incoraggianti per l’istruzione femminile condotti dai loro due Paesi, prima di decidere definitivamente sull’intelletto femminile: ciò ha aperto strade nuove per il miglioramento individuale e culturale del “sesso” femminile. Kennard riteneva che il pensiero di Darwin sulle migliori qualità morali della donna fosse, in realtà, una necessità per la promozione intellettuale della “razza” umana. Infatti, secondo Kennard, l’intelletto illuminato femminile, unito alla sua genuina natura morale, può, con l’aiuto dell’uomo, decretare, in un modo precedentemente impensabile, la prosecuzione del migliore e la sopravvivenza del più adatto nella specie umana.

“Le leggi dell’ereditarietà sono già state osservate: si incoraggiano le tendenze verso il miglioramento di sé e si scoraggiano quelle verso il deterioramento. Invece, nei matrimoni e nella generazione della prole, sono stati per lo più trascurate e ignorate le perpetuazioni delle migliori tendenze fisiche, intellettuali e morali nella specie umana”. Ma l’argomentazione centrale riguarda il ruolo di co-capofamiglia da Darwin auspicato per le donne: le donne non sono state e non sono già un sostegno per la famiglia, anche se generalmente non riconosciute come tali? Così come due partner in affari condividono profitti, anche il matrimonio è condivisione e la donna fa già la sua parte.

Kennard utilizza il termine husbanding che indica l’arte economica, cioè l’arte di portare avanti l’economia domestica. E in riferimento all’essere co-capofamiglia, alle capacità esecutive, al fissare uno scopo e coraggiosamente raggiungerlo, le donne non posseggono forse già le stesse qualità? E queste qualità non sarebbero già maggiori se solo fossero riconosciute come lo sono quelle evidenti e grandiose riconosciute agli uomini d’affari, ai funzionari del governo e agli ufficiali dell’esercito e agli statisti, che si aspettano sempre un compenso per i servizi resi? E perché essere ansiosi per l’educazione dei figli e/o la felicità delle case qualora le donne occupassero gli stessi ruoli?”

Secondo Kennard, già i cinque sesti degli educatori nel suo paese erano donne e, oltre a essere riconosciute co-capofamiglia, già contribuivano a migliorare la condizione delle loro case e ad aggiungervi felicità. A questo punto Kennard, arrabbiata, chiede a Darwin, chi dei due partners sia davvero il capofamiglia, dal momento che il marito lavora per un certo numero di ore alla settimana e porta a sua moglie una miseria dei suoi guadagni. La moglie, dall’alba al tramonto, senza risparmiarsi per i suoi cari, fatica ad assicurarsi ogni centesimo per un’economia domestica migliore [per fare quadrare i conti] e magari, a questi centesimi si trova a doverne aggiungere di altri andando a fare ulteriori lavori fuori di casa o portandosene altri a casa.

Kennard, infine, cita i giovani studenti del College di Harvard (oggi Università): i tre quarti erano stati sostenuti dagli sforzi delle donne. Le madri e le sorelle hanno aiutato i loro figli e fratelli, con ogni sforzo possibile, per la loro formazione. Chi ha sentito parlare di un fratello che sostiene e aiuta una sorella per il college? Permettiamo “all’ambiente” delle donne di essere simile a quello degli uomini e permettiamo alle donne di avere le stesse opportunità degli uomini, prima di giudicarle come intellettualmente inferiori…

Kennard credeva che se alle donne fossero state date le stesse opportunità degli uomini, le disuguaglianze che esse affrontavano nella società, come il concetto secondo cui le donne sarebbero state subordinate agli uomini intellettualmente, si sarebbero dissipate. Le argomentazioni di Kennard sono state confermate cinquanta anni più tardi quando sua nipote, Margaret Kennard diventò una scienziata ben nota all’università di Yale. Margaret Kennard, fu neurologa e studiò gli effetti dei danni neurologici nei primati. Il suo lavoro ha portato alla formulazione del cosiddetto Principio di Kennard, che stabilisce una relazione lineare negativa tra l’età e l’aspettativa del risultato della lesione cerebrale. In altre parole, i danni cerebrali che si verificano nelle prime fasi della vita sono maggiormente compensati da un meccanismo di riorganizzazione noto oggi con il termine di neuroplasticità.

Corrispondenza interrotta
“Il primo fra gli uomini di scienza e d’Inghilterra”, come lo definì il Dr. Robert Lawson Tait, morì il 19 aprile 1882. La sua morte interruppe la corrispondenza con Caroline Kennard, la quale, sebbene non abbia spiccati meriti scientifici e non possa essere considerata una scienziata, rientra a pieno titolo nelle figure di interesse della rubrica L’evoluzione non ha genere, avendo elaborato riflessioni sulle tematiche di genere e la loro relazione con la scienza.

“Se le interpretazioni del pensiero di Darwin del darwinismo sociale sono state ormai studiate e commentate a fondo, meno noti sono invece i lavori di quelle donne e di quegli uomini e che fecero appello proprio al darwinismo per mettere in crisi il cosiddetto dogma dell’“inferiorità della donna”

da Che genere di darwinismo? Scienza, società e questioni di genere a cura di Elena Gagliasso, Simone Pollo e Eleonora Severini, notizie di Politeia, XXXVI, 139, 2020. ISSN 1128-2401 pp. 5-7.

Ringrazio la Prof.ssa Laura Orsi, PhD, anglista e docente di cultura e lingua inglese nelle scuole secondarie di secondo grado, per la preziosa collaborazione nella traduzione e interpretazione dell’epistolario tema dell’articolo.

Riferimenti:
Harvey, J. (2009). Darwin’s ‘Angels’: the Women Correspondents of Charles Darwin. Intellectual History Review, 19(2), 197–210. doi:10.1080/17496970902981686

Miss Dorothea L. Dix and her life-work. (2022, May 23). Retrieved from https://curiosity.lib.harvard.edu/women-working-1800-1930/catalog/45-990029254170203941

Caroline A. Kennard, “The Bradstreet Writings,” in The Governor Thomas Dudley Family Association, Fourth Annual Meeting and Fifth Reunion, October 20, 1896 (S.I. The Association, 1897) pp. 29-36. Retrieved from http://books.google.com/books?id=bDlKAAAAMAAJ&pg

Boston Society of Natural History. (1892). Proceedings of the Boston Society of Natural History, Volume 25. Boston Society of Natural History. Retrieved from https://books.google.it/books?id=WIosAAAAYAAJ&pg=&redir_esc=y

Immagine: grafica di Carmen Troiano