L’evoluzione teistica

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Nella storia della competizione tra idee può capitare di leggere di qualche posizione proposta come raffinata e quindi risolutiva, che invece è semplicemente il farraginoso prodotto di una competizione tra idee in cui si viene a formare una gradualità continua di posizioni, da un opposto all’altro. Ci sono infatti credenti che né sono creazionisti, né sostenitori dell’intelligent design bensì evoluzionisti, […]

Nella storia della competizione tra idee può capitare di leggere di qualche posizione proposta come raffinata e quindi risolutiva, che invece è semplicemente il farraginoso prodotto di una competizione tra idee in cui si viene a formare una gradualità continua di posizioni, da un opposto all’altro. Ci sono infatti credenti che né sono creazionisti, né sostenitori dell’intelligent design bensì evoluzionisti, ma non confondeteli nemmeno con i deisti.

Traduzione: i teisti evoluzionistici (o gli evoluzionisti teistici?) credono che esista una divinità la cui creazione altro non è che il manicheo mondo della materia, oggetto della scienza. Non credono che la terra abbia 6000 anni (+6 giorni) o giù di lì. Non sono però deisti, in quanto la loro divinità (possibilmente quella del cristianesimo) si cura dell’uomo e del suo destino. Anzi è grazie alla selezione naturale che ha creato (?)/evoluto (?) l’uomo (e la “complessità irriducibile” diventa riducibile). A questo punto i termini si confondono e, francamente, anche i concetti. Tanto più se il sinonimo di questa posizione è darwinismo cristiano.

Non a caso, l’evoluzione teistica è simmetricamente detestata tanto da evoluzionisti agnostici e atei che dai creazionisti e sostenitori dell’intelligent design. Gli evoluzionisti obiettano che la teoria dell’evoluzione, oltre ad essere l’unica a far parte della scienza, è necessaria e sufficiente a spiegare la diversità della vita sulla Terra, i cui elementi di caso e causa (vedi selezione naturale) sono chiaramente riconoscibili. I creazionisti invece rimangono inorriditi al pensiero che un dio (di nuovo, specialmente quello cristiano), possa aver usato morte, malattia e sofferenza per plasmare il suo mondo, specialmente prima della caduta [vorrei ricordarvi infatti che, prima della caduta nessun essere vivente era carnivoro]!

Arriviamo quindi ai sostenitori (noti): Francis Collins, direttore del Progetto Genoma Umano (sulla cui autorità, immagino, i sostenitori faranno più leva per allevare questo mostro poco promettente) ha voluto BioLogos è il lussuoso sito dell’omonima fondazione. Ci sono poi: Robert T. Bakker, pastore pentecostale e paleontologo iniziatore negli anni ’70 del “Rinascimento dei dinosauri”; Simon Conway Morris, paleobiologo e sostenitore della convergenza evolutiva quale prova dell’esistenza di una divinità (in particolare del canto in umani, cetacei, uccelli); e George Coyne dell’Osservatorio Vaticano, a cui questa chiara presa di posizione (almeno secondo il metro della chiesa cattolica) gli ha provocato qualche grattacapo ecclesiastico.

A questo punto non ci resta che vedere se dopo la guerra con il creazionismo (anni ‘80), e poi con l’intelligent design (anni ‘90), vedremo i nostri scienziati meno inclini a speculazioni (sia i sostenitori dei “ministeri non sovrapposti” sia dell’ateismo) impegnati a scrivere tonnellate di parole per spiegare la loro posizione o se, più probabilmente, basteranno quelle che già ci sono.

E la corsa agli armamenti continua…

Giorgio Tarditi Spagnoli