L’Odissea interpretativa dei Drepanosauridi

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Sono forse scavatori? Acquatici? Arboricoli? O imparentati con rettili planatori? I drepanosauridi, rettili del Triassico della Laurasia, sono stati per molto tempo in balia di interpretazioni sulla loro morfologia funzionale e più recentemente sulla loro posizione filogenetica. Il New Mexico Museum of Natural History ha reso gratuitamente disponibile la monografia sui drepanosauridi, rettili con una complessa storia interpretativa, in buona […]


Sono forse scavatori? Acquatici? Arboricoli? O imparentati con rettili planatori? I drepanosauridi, rettili del Triassico della Laurasia, sono stati per molto tempo in balia di interpretazioni sulla loro morfologia funzionale e più recentemente sulla loro posizione filogenetica. Il New Mexico Museum of Natural History ha reso gratuitamente disponibile la monografia sui drepanosauridi, rettili con una complessa storia interpretativa, in buona parte italiana. 

Pinna (nel 1980) aveva inizialmente interpretato Drepanosaurus come un rettile scavatore, con stile di vita affine agli armadilli. Successivamente sono stati scoperti Dolabrosaurus (1992), e Hypurnector (2001), interpretati come rettili acquatici. A quel punto la morfologia funzionale dei drepanosauridi era stata completamente travisata, ma Renesto, insieme a Binelli (2006) hanno infine dimostrato, attraverso un’accurata comparazione con il tamandua, il formichiere arboricolo, che i drepanosauridi sono rettili indubbiamente arboricoli con stile di vita (e quindi adattamenti) simile agli attuali camaleonti, mentre Hypuronector è semplicemente un genere meno derivato degli altri. 

L’analisi di Senter del 2004 ha cercato poi di fare ordine non nella morfologia funzionale, ma nella filogenesi: avvicinò i drepanosauridi a Longisquama, e interpretandoli come celurosauravidi, raggruppandoli in un nuovo clade, gli Avicephala, che sarebbe dovuto essere il sister group di tutti i neodiapsidi (il gruppo che include tutti i moderni diapsidi, rettili con due finestre temporali nel cranio). All’interno degli avicefali, Senter individuava i Simiosauria, o rettili-scimmia, per riunire tutte le forme indubbiamente arboricole come Drepanosaurus

Ma anche in questo caso l’analisi era approssimativa, basata su pochissimi caratteri e il ritrovamento di un nuovo genere con caratteristiche intermedie, Vallesaurus, ha permesso a Renesto e l’autore di questo articolo (nella sua tesi del 2008) di reinterpretare i drepanosauridi come prolacertiformi, affini ad altri rettili italiani quali Langobardisaurus e Macrocnemus e di coniare nuovi cladi: il clade degli Avicephala è stato quindi abbandonato in favore dei Drepanosauromorpha (nome per altro definito attraverso il PhyloCode, di cui Pikaia ha parlato qui). I drepanosauridi più spiccatamente arboricoli sono stati riuniti nel clade Elyurosauria, “rettili dalla coda arrotolata”. La storia della classificazione viene riassunta su Wikipedia.

…una vera Odissea di interpretazioni, morfologiche e filogenetiche, ora leggibile da tutti. 

Giorgio Tarditi Spagnoli 


Riferimenti: 

http://econtent.unm.edu/cdm4/document.php?CISOROOT=/bulletins&CISOPTR=1270&REC=7

http://www.hmnh.org/galleries/monkeylizards/megalancolarge.jpg