L’orologiaio assente di William Paley

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Le teorie ad hoc degli antievoluzionisti si evolvono riciclando argomenti ottocenteschi, come l’orologiaio di William Paley

Nonostante siano passati 200 anni, la Teologia naturale di William Paley rimane uno dei testi più citati nelle discussioni sul ruolo di caso e causa nella comparsa degli adattamenti.  Paley, con il suo dio orologiaio, può essere visto, in effetti, come un adattamentista ante litteram: peccato però che il suo orologiaio sia sempre assente e lasci al suo posto un cieco assistente automatizzato, la selezione naturale. Come molti lettori ormai sapranno l’argomento teleologico di Paley è stato poi preso di peso dalla teologia naturale, ammantato di qualche termine preso in prestito dalla biologia molecolare e infuso del livore antievoluzionista (qualcuno ha detto Behe?) per produrre l’anacronistico intelligent design, ovvero “l’evoluzione per chi non riesce ad arrendersi alla selezione naturale”. Ed è così che nacque il “dio dei gap” ovvero quella divinità che ozia finché non c’è un nodo di “complessità irriducibile” su cui non se la sente proprio di rimanere a guardare senza nulla fare – et voilà – l’adattamento è servito.

Un recente articolo di Evolution: Education and Outreach ripercorre tutta la filosofia dietro l’argomento del progetto comparandola con quella successiva dell’adattamentismo, ovvero di come l’adattemento sia spiegabile attraverso il processo di selezione naturale. Paley, almeno, era un po’ più sincero degli IDioti attuali (ah, sì, questo è il tenero soprannome dato ai sostenitori dell’intelligent design) ed era orgoglioso di identificare la causa di tutto con Dio, il dio cristiano, mentre oggi, in quest’era post-New Age potrebbero – almeno apparentemente – essere anche gli alieni dei raeliani, i thetan di scientology o The Matrix. Ma anche i cavalieri templari di Giacobbo. Tutto purché non sia il “caso” che, a dir loro, governa il pensiero evoluzionista. Quasi si rimpiange Paley.

Detto ciò vorrei ricordare come espresso da Dawkins in più occasioni (una su tutte: si veda il suo libro L’orologiaio cieco): caso e causa sono svolgono ruoli ben diversi nella teoria dell’evoluzione, il primo si chiama mutazione, la seconda selezione naturale

… e non è un caso.


Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons