LUCA, il più probabile dei nostri antenati
Davvero geniale l’articolo pubblicato su Nature da Douglas L. Theobald della Brandeis Uni, un importante collaboratore del sito evoluzionista TalkOrigins per cui ha scritto alcune delle pagine migliori e più convincenti (anche se non per tutti): “29+ Evidences for Macroevolution: The Scientific Case for Common Descent”. L’articolo su Nature (“A formal test of the theory of universal common ancestry”) è […]
Davvero geniale l’articolo pubblicato su Nature da Douglas L. Theobald della Brandeis Uni, un importante collaboratore del sito evoluzionista TalkOrigins per cui ha scritto alcune delle pagine migliori e più convincenti (anche se non per tutti): “29+ Evidences for Macroevolution: The Scientific Case for Common Descent”.
L’articolo su Nature (“A formal test of the theory of universal common ancestry”) è stato probabilmente stimolato dal continuo uso di probabilità fasulle di eventi biologici, spesso usate da inesperti di biologia per cercare di convincere altri inesperti di biologia. L’articolo si è meritato un commento (“Origins of life: Common ancestry put to the test”) sullo stesso numero di Nature e citazioni su alcuni blog.di evoluzionisti (N.Maztke su Panda’s Thumb, Pharyngula).
La probabilità calcolata da D.Theobald non è quella, improbabile, dell’improbabile comparsa casuale dal nulla di un qualsiasi organismo vivente, ma quella, improbabilissima, dell’origine di tutti gli esseri viventi NON da un’unico organismo vivente iniziale! La probabilità di 1/102680 non c’è dubbio sia minore di tutte le “improbabilità” sventolate dagli antievoluzionisti… che comunque già oggi hanno già notato che l’articolo li riguarda (“Testing universal common ancestry?”).
Qui altre centinaia di pagine web che citano l’articolo. Come osserva giustamente PZ.Myers, ora finalmente anche gli evoluzionisti hanno, oltre alla ragione, un’improbabilità utilizzabile come efficiente arma di difesa da altre improbabilità, ma fasulle.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons
L’articolo su Nature (“A formal test of the theory of universal common ancestry”) è stato probabilmente stimolato dal continuo uso di probabilità fasulle di eventi biologici, spesso usate da inesperti di biologia per cercare di convincere altri inesperti di biologia. L’articolo si è meritato un commento (“Origins of life: Common ancestry put to the test”) sullo stesso numero di Nature e citazioni su alcuni blog.di evoluzionisti (N.Maztke su Panda’s Thumb, Pharyngula).
La probabilità calcolata da D.Theobald non è quella, improbabile, dell’improbabile comparsa casuale dal nulla di un qualsiasi organismo vivente, ma quella, improbabilissima, dell’origine di tutti gli esseri viventi NON da un’unico organismo vivente iniziale! La probabilità di 1/102680 non c’è dubbio sia minore di tutte le “improbabilità” sventolate dagli antievoluzionisti… che comunque già oggi hanno già notato che l’articolo li riguarda (“Testing universal common ancestry?”).
Qui altre centinaia di pagine web che citano l’articolo. Come osserva giustamente PZ.Myers, ora finalmente anche gli evoluzionisti hanno, oltre alla ragione, un’improbabilità utilizzabile come efficiente arma di difesa da altre improbabilità, ma fasulle.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons