L’unicita’ della biologia

Ernst Mayr. L’unicita’ della biologia. Sull’autonomia di una disciplina scientifica. Raffaello Cortina Editore, 2005 (pp. xxi + 246) La biologia e’ al contempo scienza naturale e scienza storica, e non puo’ in ogni suo aspetto essere dato per scontato il ruolo centrale della matematica: le sue teorie sono spesso costruite su concetti difficilmente esprimibili attraverso vere e proprie leggi, come […]

Ernst Mayr. L’unicita’ della biologia. Sull’autonomia di una disciplina scientifica. Raffaello Cortina Editore, 2005 (pp. xxi + 246)

Ernst Mayr, il grande biologo evoluzionista padre della cosiddetta Sintesi Moderna del darwinismo, ci ha lasciato all’inizio del 2005 all’eta’ di cento anni, non prima pero’ di scrivere l’ultimo libro, una specie di testamento scientifico e filosofico, che esce ora tradotto in italiano. E’ una raccolta, talvolta riveduta e corretta, di alcuni dei suoi saggi, proposti al lettore per affermare l’unicita’ e dunque la piena autonomia della biologia, una scienza a pieno titolo che divide da oltre cento anni la ribalta scientifica con la fisica e che spesso si e’ ritrovata ad essere subordinata ai paradigmi e alle metodologie di indagine di quest’ultima. Ed e’ proprio un biologo e genetista, tuttavia laureato in fisica, come Edoardo Boncinelli ad introdurre in questa edizione italiana le questioni piu’ importanti che verranno trattate nell’opera.

La biologia e’ al contempo scienza naturale e scienza storica, e non puo’ in ogni suo aspetto essere dato per scontato il ruolo centrale della matematica: le sue teorie sono spesso costruite su concetti difficilmente esprimibili attraverso vere e proprie leggi, come nel caso delle scienze fisiche. L’estrema complessita’ dei sistemi viventi chiama spesso in causa casualita’ e probabilita’, concetti che diventeranno comunque fondanti anche per la fisica moderna. Mayr ci fa inoltre riflettere sulla fondamentale differenza tra mondo vivente e mondo inanimato: i processi biologici sono sottoposti alla duplice causalita’ delle leggi naturali e del programma genetico. Nei primi quattro capitoli dell’opera Mayr invoca con la forza di precise argomentazioni la costruzione di una vera Filosofia della Biologia, impresa ad oggi ancora largamente insoddisfatta, con un suo pieno statuto epistemologico, e cio’ proprio in virtu’ della sua unicita’ ed autonomia.

Per secoli la filosofia ha ignorato la biologia, incapace di spiegarla completamente attraverso leggi fisiche e matematiche, e arrendendosi ad approcci vitalistici e teleologici, cioe’ invocando vere e proprie forze “occulte”. Ci sono volute genetica e biologia molecolare per rendere inutile la ricerca della “forza vitale”, e per smontare teorie come l’ortogenesi, cioe’ l’evoluzione per cause interne, che sono sopravvissute fino quasi alla meta’ del novecento! Secondo Mayr quattro concetti fondamentali nelle scienze fisiche, e cioe’ essenzialismo, determinismo, riduzionismo e leggi naturali universali, non sono direttamente applicabili alla biologia. La biologia e’ unica per la complessita’ dei sistemi, che presentano caratteristiche come capacita’ di riprodursi, metabolismo, adattamento, regolazione, crescita e organizzazione gerarchica. E poi c’e’ l’evoluzione, che porta con se’ concetti come la biopopolazione, cosi’ lontana dalle classi e dai tipi platonici, dove ogni individuo e’ unico, e dove le proprieta’ della popolazione cambiano di generazione in generazione in modo graduale ed incessante. L’evoluzione e’ una scienza storica: all’esperimento (difficilmente praticabile) si sostituisce la narrazione, di cui poi si verifica il valore esplicativo attraverso le evidenze raccolte: cio’ vale anche per altre scienze storiche quali geologia e cosmologia. Alla teoria di Darwin e alla maturazione del pensiero darwininiano sono dedicati i successivi quattro capitoli dell’opera: sempre fedele al pilastro concettuale dell’evoluzionismo darwiniano, che egli ama definire “le cinque teorie di Darwin”, mantenendo distinti i cinque punti fondamentali enunciati nella teoria stessa, Mayr spiega come L’origine delle specie abbia rivoluzionato il nostro modo di concepire la natura, dando una spiegazione laica del mondo e consegnandoci una scienza secolarizzata dove non c’e’ posto per il divino e il sovrannaturale. Darwin e’ il primo filosofo della biologia, con il suo metodo di indagine basato su osservazione-ipotesi-esperimento-comparazione-narrazione storica. Un intero capitolo e’ dedicato alla maturazione del pensiero darwiniano nel tempo, e cioe’ che cosa ha significato essere darwinisti in nove periodi temporali diversi, dalla meta’ dell’ottocento fino ad oggi. Non mancano infine ulteriori riflessioni sul concetto di specie biologica, centrale nel pensiero scientifico di Mayr: l’autore ritiene necessario ritornare a parlarne, dopo aver speso per esso gran parte del suo quasi ottantennale lavoro, lamentando una certa confusione tuttora presente nella definizione di specie. Ancora una volta Mayr sostiene che non e’ sufficiente dare una definizione tipologica (fenotipica o morfologica) di specie, in quanto questa non sarebbe altro che una serie di indicazioni operative per separare taxa specifici; occorre invece dare una definizione biologica di specie, basandosi sul concetto di comunita’ riproduttivamente isolata dalle altre, che occupa una nicchia specifica in natura. Non piu’ risalto alle differenze morfologiche, quindi, ma alle interazioni di tipo genetico. Dopo aver speso un capitolo chiedendosi se esistono davvero le rivoluzioni scientifiche cosi’ come le defini’ nei primi anni ’60 il fisico e filosofo Thomas Kuhn, Mayr dedica gli ultimi due capitoli dell’opera all’origine dell’uomo e all’eterna ricerca umana della vita nell’universo: quest’ultimo argomento offre lo spunto per polemizzare argutamente con i “nemici” fisici, in veste di Setiani (cioe’ i sostenitori del famoso progetto di ricerca della vita intelligente extraterrestre SETI, lanciato nei primi anni ’70 e sostenuto tra gli altri dal popolarissimo astrofisico Carl Sagan) i quali, secondo Mayr, avrebbero moltiplicato tra loro troppe improbabilita’ per poter sperare di approdare a qualcosa di concreto.

Con questa ultima testimonianza Mayr ci regala dunque una serie di concetti e problemi fondamentali sui quali riflettere: buona lettura a tutti! Paola Nardi

Ne abbiamo parlato……. http://darwininitalia.blogspot.com/2005/10/imminente-la-pubblicazione-dellultimo.html http://darwininitalia.blogspot.com/2005/10/ernst-mayr-genetics-and-speciation.html http://darwininitalia.blogspot.com/2005/05/due-news-su-enst-mayr.html http://darwininitalia.blogspot.com/2005/04/colloquium-di-pnas-fine-aprile.html http://darwininitalia.blogspot.com/2005/11/telmo-pievani-e-levoluzione-contributi.html