L’università italiana in breve
“L’università perde la libertà di scegliere il personale”, con questo breve titolo, Nature del 15 gennaio 2008 (Vol. 457), fa un piccolo affresco della situazione universitaria italiana.Una commissione composta di cinque membri supervisionerà ogni assunzione, uno solo dei quali potrà essere scelto dall’università. Gli altri quattro membri saranno scelti a caso da una lista di dodici, votati a loro volta […]
“L’università perde la libertà di scegliere il personale”, con questo breve titolo, Nature del 15 gennaio 2008 (Vol. 457), fa un piccolo affresco della situazione universitaria italiana.
Una commissione composta di cinque membri supervisionerà ogni assunzione, uno solo dei quali potrà essere scelto dall’università. Gli altri quattro membri saranno scelti a caso da una lista di dodici, votati a loro volta da un gruppo di scienziati in tutta Italia.
Questo sistema rimpiazzerà quello attuale dei concorsi, in modo che le università abbiano minore potere nella scelta del proprio personale. La buona intenzione è quella di limitare le raccomandazioni e favorire una forma di meritocrazia. Il sistema è stato scelto al posto di un altro, appoggiato da alcuni accademici, di permettere alle università di avere libera scelta sul suo personale, perdendo poi i fondi in caso di scarsità di pubblicazioni e progetti.
Giorgio Tarditi Spagnoli