Moltmann: Darwin, cattivo maestro

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Questo infatti avviene (quando Moltmann sostiene che “non si può non partire da una critica agli esiti mortali che ha avuto la teoria della selezione. Dalla medicina nazista all’eugenetica che si riaffaccia oggi“ e si riferisce alle “conseguenze pratiche che la teoria dell’evoluzione ha avuto sul darwinismo razzista e sul darwinismo sociale”). In realtà si va anche oltre, attribuendogli, come […]

Questo infatti avviene (quando Moltmann sostiene che “non si può non partire da una critica agli esiti mortali che ha avuto la teoria della selezione. Dalla medicina nazista all’eugenetica che si riaffaccia oggi“ e si riferisce alle “conseguenze pratiche che la teoria dell’evoluzione ha avuto sul darwinismo razzista e sul darwinismo sociale”). In realtà si va anche oltre, attribuendogli, come già avvenuto recentemente anche per lo schiavismo, responsabilità perfino per eventi precedenti; una frase come “viviamo però ancora in una società dei vincenti e dei perdenti, e «il vincente si prende tutto»” è innegabile che descriva molto bene quanto avvenuto nel passato per migliaia di anni e ben poco il pensiero di Darwin verso la nostra specie (“Noi non potremmo ostacolare la nostra simpatia, anche se ce lo suggerisse la dura ragione, senza deteriorare la parte più nobile della nostra natura”) . Tutto l’articolo poi sembra ignorare che Darwin non si riferisse quasi mai alla nostra specie nella sua opera principale, e che spesso parlasse di “razze” per indicare specie diverse.

Una prova è il fatto che si ipotizza un’incoerenza grave di Darwin proprio basandosi su una confusione fra specie e “razze”: “Illogicamente, Darwin è contrario alla guerra fra esseri umani e contraddice così il suo proprio fondamentale presupposto di una «guerra di natura» che favorisca l’evoluzione”. Nell’articolo sembra non avere spazio né la distinzione fra evoluzione biologica e culturale, caratteristica dell’uomo e ben nota a Darwin, né la distinzione fra la selezione naturale e quella artificiale, anche questa ben nota a Darwin. Curiosa anche questa frase, che non sembra presentare nè argomenti né prove ragionevoli: “La conclusione che specie estinte come i dinosauri debbano essere state soppresse da specie più forti come gli esseri umani è falsa“. (Difficile applaudire…) Nella parte successiva l’articolo riferisce su una conferenza tenutasi nel 1962 e avente scarsi riferimenti a Darwin e alla teoria dell’evoluzione per selezione naturale.

Interessante notare che, nella parte conclusiva dell’articolo, si riporta senza commenti che “Un ovulo fecondato è in potenza un essere umano e null’altro”; sulla potenzialità non mi sembra che i cattolici possano essere d’accordo, tanto è vero che giusto un anno fa c’è stato a Sibiu uno scontro con le cosiddette chiese protestanti su questo tema e i cattolici avevanoavevano negoziato, cedendo proprio su ciò che in Italia viene proposto addirittura come un “principio non negoziabile”.
 
Evidente prova di una confusione fra il livello intraspecifico (magari considerando esclusivamente l’uomo) e quello interspecifico è l’ipotesi poco realistica e poco dimostrabile: “Il principio fondamentale per la costruzione dei sistemi biologici è piuttosto la cooperazione”; sarebbe un principio utile solo se le altre specie non fossero la fonte primaria di energia per qualsiasi specie animale..


Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti