Pin-up preistorica
Ogni tanto qualche scoperta vera fatta da ricercatori veri ci ricorda come l’evoluzione, anche quella culturale umana, è continuamente documentata da migliaia di dati che spesso ci ricostruiscono un panorama coerente. Nell’ultimo numero di Nature si parla di una scoperta non del tutto coerente con quello che si conosceva: la scoperta di una figurina femminile in avorio di mammuth risalente […]
Ogni tanto qualche scoperta vera fatta da ricercatori veri ci ricorda come l’evoluzione, anche quella culturale umana, è continuamente documentata da migliaia di dati che spesso ci ricostruiscono un panorama coerente. Nell’ultimo numero di Nature si parla di una scoperta non del tutto coerente con quello che si conosceva: la scoperta di una figurina femminile in avorio di mammuth risalente alle prime fasi dell’Aurignaziano (35.000 anni fa) anticiperebbe infatti di ben 5.000 anni la prima comparsa di figurine femminili scolpite in avorio.
Qui l’articolo (“A female figurine from the basal Aurignacian of Hohle Fels Cave in southwestern Germany”) a cui si aggiunge un video che evidenzia anche la rappresentazione esagerata dei caratteri sessuali secondari, come spesso avviene in queste prime rappresentazioni di figure femminili a tutto tondo.
Nature ha oggi anche un altro articolo (“Origins of the female image”) che inquadra la scoperta nelle conoscenze attuali.
Per chi volesse vedere altri video prodotti da Nature, puo’ collegarsi con il canale video di Nature su YouTube.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti
Qui l’articolo (“A female figurine from the basal Aurignacian of Hohle Fels Cave in southwestern Germany”) a cui si aggiunge un video che evidenzia anche la rappresentazione esagerata dei caratteri sessuali secondari, come spesso avviene in queste prime rappresentazioni di figure femminili a tutto tondo.
Nature ha oggi anche un altro articolo (“Origins of the female image”) che inquadra la scoperta nelle conoscenze attuali.
Per chi volesse vedere altri video prodotti da Nature, puo’ collegarsi con il canale video di Nature su YouTube.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti