Può lo stress dei genitori essere trasmesso anche ai figli?
Uno studio nei topi rivela come lo sperma di animali stressati alla nascita subisca delle modifiche che possono essere ereditate dalle generazioni successive
L’epigenetica rappresenta ormai uno degli argomenti caldi della ricerca (si veda in proposito anche l’articolo di Pikaia sulla ereditarietà della paura). Come il suffisso epi=sopra lascia appunto intuire, questa scienza studia l’influenza dell’ambiente nei cambiamenti dell’attività genica che non coinvolgono mutazioni della sequenza del DNA. Il fascino di questa materia è proprio insito nella contraddizione che sembrerebbe implicare, quasi una sorta di supporto alla teoria Lamarckiana dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti. Secondo Lamarck infatti, ci si dovrebbe aspettare che una donna bionda con i capelli tinti di viola possa avere dei figli con la chioma color melanzana. Messa così, l’assurdità di una tale teoria sembra molto palese.
Eppure l’epigenetica ci sta insegnando che le cose non sono poi tanto semplici. Sicuramente il colore dei capelli è un caso estremo, ma se invece prendessimo in considerazione un fattore ambientale molto più importante di questi tempi, lo stress, la teoria Lamarckiana risulterebbe adesso altrettanto eretica? E’ nozione comune ad esempio che dei forti traumi durante le prime ore di vita possano causare disturbi comportamentali nei bambini. Quanto sembrerebbe improbabile che, una volta diventati adulti, questi individui siano in grado di trasmettere i propri problemi alla prole? L’articolo pubblicato da Gapp e colleghi su Nature Neuroscience a marzo porta ulteriore supporto a questa teoria e si inserisce in un filone piuttosto consolidato di studi sull’importanza dell’epigenetica nell’ereditarietà.
A leggere il lavoro dei ricercatori dell’Università di Zurigo verrebbe quasi da chiedersi se Lamarck avesse davvero così torto. Attraverso lo studio dello sperma di topi sottoposti a stress dopo la nascita, gli scienziati sono infatti riusciti a trovare una correlazione tra i traumi subiti e la variazione di determinati sncRNA (small non coding RNA, RNA non coinvolti nell’ereditarietà ma importanti per la regolazione genica) nel liquido seminale di questi individui. Se poi i topi traumatizzati venivano accoppiati tra loro, nella generazione successiva i disturbi comportamentali risultavano ancora più palesi e sempre accompagnati dalle medesime modifiche negli sncRNA dello sperma. Risulta quindi evidente come l’effetto a livello del comportamento, causato da fattori ambientali di stress, possa causare delle modifiche alle funzionalità geniche ereditabili dalla generazione successiva. Non è certo come dire che Lamarck avesse ragione, ma questi dati, insieme a molti altri su cui si sta focalizzando l’attenzione della comunità scientifica, forniscono sicuramente supporto alla composizione di un’immagine tutt’altro che lineare della genetica e dell’ereditarietà.
Daria Graziussi
Riferimenti:
K. Gapp, et al., Implication of sperm RNAs in transgenerational inheritance of the effects of early trauma in mice, Nature Neuroscience (2014) doi:10.1038/nn.3695
Immagine da Wikimedia Commons