Qualcosa, là fuori

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Evento commemorativo15 novembre 2011 ore 15,30-18,30Aula V, Università La Sapienza di RomaPresentazione di “Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà”, l’ultimo libro di Enrico Bellone (1938-2011), già direttore delle riviste “Le scienze” e “Mente e cervello”, primo docente chiamato nel 1994 per chiara fama alla “cattedra galileiana” dell’università di Padova, premio Preti nel 2008.Ne discutono:A. Attanasio, C. Cellucci, […]


Evento commemorativo
15 novembre 2011 ore 15,30-18,30
Aula V, Università La Sapienza di Roma

Presentazione di “Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà”, l’ultimo libro di Enrico Bellone (1938-2011), già direttore delle riviste “Le scienze” e “Mente e cervello”, primo docente chiamato nel 1994 per chiara fama alla “cattedra galileiana” dell’università di Padova, premio Preti nel 2008.

Ne discutono:
A. Attanasio, C. Cellucci, R. Cordeschi, A. Oliverio, T. Pievani, G. Stabile

In allegato la locandina


Qualcosa, là fuori
Come il cervello crea la realtà

Autore: Enrico Bellone

Edizione: 2011
Euro: 15,00 €
Tot. pagine: 128
ISBN: 978-88-7578-191-0

Tutti gli esseri umani cercano tracce di regolarità nell’ambiente che li ospita: se queste non ci fossero la sopravvivenza sarebbe impossibile. Le persone usano gli organi di senso e il cervello, e colgono colori, suoni, sapori e ruvidezze in quegli oggetti esterni che vengono disposti in uno spazio tridimensionale e dei quali si percepiscono mutazioni nel tempo. Emergono così le regolarità del senso comune e delle leggi di natura. Eppure, nonostante entrambe funzionino, sta crescendo l’abisso che separa il senso comune dalla scienza: già nel Seicento Galilei, Boyle, Locke e Newton avevano sostenuto che certe qualità degli oggetti (come i colori) non sono reali, bensì creazioni del cervello. La scienza contemporanea si è spinta oltre, fino a criticare le nozioni quotidiane di oggetto, spazio e tempo; e le neuroscienze ci aprono nuovi orizzonti, dove al centro è collocato il cervello come creatore di ciò che il senso comune continua a chiamare realtà. C’è qualcosa, là fuori, ma la sua struttura è costruita dai nostri neuroni. Nuovi problemi, insomma, per storici e filosofi.