Ragni: i nuovi onnivori

7197

I ragni non sempre sono i predatori strettamente carnivori che ci aspettiamo: in certi casi il polline può essere un’importante fonte alimentare

I ragni sono tra i predatori più efficienti nel mondo animale, e vantano un’elevata specializzazione per la predazione di altri artropodi, oltre che una vasta e diversificata varietà di strategie di caccia; sinora si era a conoscenza di una sola specie di ragno erbivoro, nel Centroamerica (Pikaia ne ha parlato qui), ma non si sospettava che anche le nostre specie europee, con abitudini tipicamente predatorie, potessero integrare regolarmente la loro dieta con alimenti di origine vegetale. 
Secondo una ricerca pubblicata su Plos One e condotta all’Università di Exeter, in Gran Bretagna, mediante l’analisi di isotopi stabili nella dieta di due comuni specie di ragni orbiteli, Aculepeira ceropegia ed Araneus diadematus, è emerso che almeno nella fase giovanile questi ragni si nutrono frequentemente di polline, che arriva a rappresentare il 25% della loro dieta. I ragni orbiteli sono soliti mangiare le proprie tele, in modo da recuperare le proteine utilizzate per produrre la seta, ed è stata avanzata l’ipotesi che i ragni potessero ingerire i grani di polline rimasti appiccicati alla tela inavvertitamente, durante questa operazione. Tuttavia, i grani di polline sono troppo grossi per essere ingeriti dal ragno senza che vengano prima digeriti esternamente e poi succhiati, al pari degli insetti catturati, indicando quindi che i ragni consumano attivamente i grani di polline. 
Comparando l’incremento di peso di giovani ragni nutriti solo con moscerini della frutta con quello di ragni la cui dieta è stata integrata con il polline, non si riscontrano differenze significative, pertanto il consumo di polline non sembra essere importante per la crescita, quando sono disponibili grandi quantità di insetti. Questa strategia di foraggiamento potrebbe invece giocare un ruolo fondamentale nella sopravvivenza dei giovani, in quanto il consumo di polline raddoppia il tempo di sopravvivenza rispetto a quello di esemplari mantenuti in affamamento completo.
Poiché si tratta di specie europee, il cui habitat è di tipo temperato e pertanto soggetto a notevoli variazioni stagionali, tanto nella temperatura quanto nella disponibilità di prede, sembra probabile che l’integrazione del polline nella dieta sia cruciale per gli esemplari giovani in primavera, quando c’è scarsità di insetti ma, per contro, è disponibile una grande quantità di polline, e che la sua importanza decresca durante l’estate, quando gli insetti predati diventano più abbondanti ed il polline nell’aria, invece, si riduce drasticamente.
Questa conclusione verrebbe confermata anche dal fatto che i giovani di A. diadematus sembrano prediligere, come sistemazione per le loro tele, gli alberi anemofili (vale a dire alberi in cui l’impollinazione è operata dal vento), anche se questa scelta potrebbe essere dovuta anche al fatto che è un’ottima posizione anche per catturare gli insetti di cui si nutrono. Comunque, l’importanza che ha il polline nella dieta di questi ragni, almeno in una fase della loro vita, è sufficiente per riclassificare questi animali come onnivori, piuttosto che come carnivori puri.
Tilo Schorn
Riferimenti: 
Benjamin Eggs & Dirk Sanders (2013): Herbivory in Spiders: The Importance of Pollen for Orb-Weavers. PLoS ONE, 8(11): e82637.
Immagine da Wikimedia Commons