Ricerca scientifica al Discovery Institute? Mah…

5278

Utilizzo fantasioso dei fondi di ‘ricerca’ da parte del Discovery Institute, tra i principali sostenitori dell’ID negli USA

Loro sostengono (e riescono pure a farlo credere a chi si fida o ci capisce poco) che sia un progetto di ricerca o addirittura una teoria che spiegherebbe meglio qualcosa che la scienza non riuscirebbe a spiegare in maniera convincente, l’evoluzione della vita sulla terra.

Come tutti sanno la scienza, e il metodo scientifico che ne favorisce il successo, raggiunge qualche risultato grazie all’impegno anche economico della ricerca scientifica, senza il quale non si riuscirebbero ad ottenere i grandi risultati e le grandi scoperte.

Ebbene, oggi possiamo verificare come utilizza i suoi fondi il Discovery Institute, e verificare se anche loro sono abituati a fare ricerca, o almeno hanno cominciato a farla dopo che il giudice Jones al processo di Dover/Harrisburg ha fatto loro notare che dicevano di fare scienza ma non avevano nemmeno un laboratorio, per cui che almeno cominciassero a crearne qualcuno.

Oggi è disponibile, come informa un blog USA (anche se non è detto che sia facilmente interpretabile) la loro dichiarazione delle tasse per il 2007. Da quel poco che risulta chiaro, il bilancio è di poco più di 4 milioni di dollari, di cui 1 milione per trasporti, 1 milione per il personale; la voce più rilevante sono i quasi 2 milioni che sono stati utilizzati per “Production of public service reports, legislative testimony, articles, public conferences and debates, plus media coverage and the Institutes own publications in the field of Science and Culture”.

Se qualcuno covava qualche illusione, il documento conferma che non hanno spese connesse con la ricerca scientifica ma solo con la propaganda del neocreazionismo dell’Intelligent Design. Sospetto risulterebbe anche il pagamento di un contributo all’editor di una rivista scientifica che ha permesso di pubblicare il primo articolo su una rivista scientifica con peer-review.

Per coloro a cui piacciono le analisi comparative, qui c’è la denuncia delle tassse del 2006.

Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti