Scoperto uno scorpione marino del Carbonifero in grado di respirare aria

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Un recente studio ha esaminato i resti fossili di una specie di euripteride (gruppo estinto di scorpioni marini) scoprendo che era in grado di respirare in ambienti subaerei attraverso i principali organi respiratori


Gli Euripteridi (Pikaia ne ha parlato qui) furono un grande gruppo di artropodi che prosperò nell’Ordoviciano e si estinse nel Permiano (circa 260 milioni di anni fa). I loro parenti attuali più prossimi sono i granchi atlantici a ferro di cavallo (Limulus polyphemus, Pikaia ne ha parlato qui), che depongono le uova sulla terraferma, ma non sono in grado di respirare fuori dall’acqua.

 

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, suggerisce che, una nuova specie di euripteride nominata Adelophthalmus pyrrhae e vissuta circa 350 milioni di anni fa durante il periodo Carbonifero, fosse in grado di respirare sia in acqua che sulla terraferma.

 

L’esemplare studiato è stato trovato 25 anni fa nella formazione di Lydiennes nella regione di Montagne Noire, in Francia. Utilizzando la tecnica della micro tomografia computerizzata (μ-CT), team di ricerca ha studiato gli organi respiratori di Adelophthalmus pyrrhae. Gli scienziati hanno notato che ogni branchia dello scorpione marino era composta da una serie di lamelle atte a filtrare l’acqua. Tuttavia, la parte posteriore delle branchie conteneva meno lamelle rispetto alla parte anteriore, la cui esistenza ha fatto sorgere molti dubbi circa l’effettiva efficacia per la respirazione. Successivamente, un’analisi più approfondita ha rivelato la presenza di trabecole: piccoli pilastri che collegano le diverse piastre della branchia. Questo tipo di struttura è presente anche negli scorpioni e nei ragni moderni (polmoni a libro, Pikaia ne ha parlato qui). Le trabecole, secondo il team, permettevano alle lamelle delle branchie di restare separate in modo da non collassare in ambiente subaereo, diversamente a quello che succede con la branchie dei pesci.

 

L’ipotesi è che questa struttura permettesse alla specie di uscisse sulla terraferma per spostarsi tra le pozze d’acqua o per deporre le uova in ambienti più riparati e sicuri rispetto al mare aperto. La scoperta di vere e proprie branchie a libro suggerisce che queste possano essere i precursori diretti dei polmoni a libro. Secondo il team, la scoperta di strutture che permettevano di respirare aria degli euripteridi (caratteristiche fondamentali che hanno permesso la conquista della terraferma degli aracnidi), suggerisce che l’antenato Cambriano-Ordoviciano degli aracnidi fosse semi-terrestre.

 

Fonti:
James C. Lamsdell et al. Air Breathing in an Exceptionally Preserved 340-Million-Year-Old Sea Scorpion. Current Biology, published online September 10, 2020; doi: 10.1016/j.cub.2020.08.034

Immagine: Erik Norman Kjellesvig-Waering / Public domain, via Wikimedia Commons