Se cambia il clima, cambiano i geni
Lo studio arriva dalla University of Oregon, dove i biologi William E. Bradshaw e Christina M. Holzapfel studiano Wyeomyia smithii, una peculiare zanzara che si sviluppa e vive nelle foglie di una pianta carnivora, Sarracenia purpurea, permettendo a quest’ultima di usufruire dei nutrienti che la zanzara riesce a ottenere digerendo le prede catturate dal vegetale carnivoro. La zanzara copre ovviamente […]
Lo studio arriva dalla University of Oregon, dove i biologi William E. Bradshaw e Christina M. Holzapfel studiano Wyeomyia smithii, una peculiare zanzara che si sviluppa e vive nelle foglie di una pianta carnivora, Sarracenia purpurea, permettendo a quest’ultima di usufruire dei nutrienti che la zanzara riesce a ottenere digerendo le prede catturate dal vegetale carnivoro. La zanzara copre ovviamente lo stesso vastissimo areale occupato dalla pianta carnivora, che va dal Golfo del Messico al Canada settentrionale.
La mappa cromosomica, contenente 900 milioni di coppie di basi e ottenuta sviluppando gli individui in laboratorio mediante condizioni climatiche altamente controllate, sta permettendo di identificare geni specifici che servono a controllare lo sviluppo stagionale di W. smithii. In particolare sono state identificate alcune regioni su tre cromosomi che controllano il fenomeno definito fotoperiodismo, cioe’ la risposta dell’organismo al variare giornaliero e stagionale dei periodi di luce e buio in un giorno. In questo modo alcuni animali possono regolare i tempi del proprio sviluppo, della riproduzione, e di comportamenti fisiologici ed ecologici quali, ad esempio, letargo e migrazione. In due di questi tre cromosomi, le regioni interessate sono a stretto contatto con geni che controllano proprio lo stato di letargo dell’insetto. Gli autori avevano gia’ scoperto qualche anno fa che questa zanzara sta rapidamente variando la propria risposta a causa dei cambiamenti climatici in atto in Nordamerica, reagendo a un fotoperiodo piu’ corto per mettersi in condizioni di letargo; lo studio attuale sta mettendo a fuoco le regioni del genoma dove andare a cercare i segni di queste modificazioni. Attualmente altri gruppi di ricerca si stanno concentrando su altri animali, come moscerini e pesci: lo scopo e’ di indagare a fondo su come il riscaldamento globale possa influenzare gli animali, dal loro sviluppo al loro comportamento, determinando variazioni visibili sin dal livello del singolo gene. Si tratterebbe quindi di un processo evolutivo che prevede, fortunatamente per W. smithii, nuove forme di adattamento.
Lo studio e’ stato recentemente pubblicato su Genetics.
Paola Nardi
Immagine messa a disposizione dalla National Science Foundation