Seguendo i passi dei dinosauri del Giura
Un viaggio tra le orme dei giganti del passato in un parco naturale tra Francia e Svizzera
Sì avete indovinato, Jurassic Park deve il suo nome al Giura, una catena montuosa franco-svizzera conosciuta per le sue tracce di dinosauri uniche al mondo, una destinazione ideale per dare un tocco scientifico alle vostre vacanze. Il massiccio del Giura è una catena montuosa a forma di mezzaluna situata a cavallo tra la Francia e la Svizzera. È caratterizzata dall’abbondanza di ambienti forestali e dall’onnipresenza dell’acqua che ha creato i particolari paesaggi. In tutta la catena montuosa l’acqua sorge, poi si infiltra di nuovo in profondità, forma cascate, rapide, laghi. Nel corso del tempo l’acqua ha eroso le rocce calcaree tipiche di queste montagne formando grotte, doline e strane formazioni rocciose appuntite. Per gli amanti del trekking l’atmosfera del Giura è fatata: ad ogni momento ci si aspetterebbe di incontrare creature fantastiche, animali parlanti, funghi magici… Ma il massiccio nasconde segreti ancora più spettacolari, almeno per gli appassionati di fauna, flora e paleontologia.
Sotto la montagna il mare
I paesaggi geologici sontuosi del Giura raccontano la loro lunga storia a chi sa leggerla. Circa 200 milioni di anni fa il paesaggio era molto diverso da quello attuale, non certo una catena di montagne. Nell’attuale Giura si trovava un mare caldo poco profondo costituito da lagune salate e isole, come le attuali spiagge tropicali. Le maree e le temperature elevate provocavano periodicamente l’evaporazione e il disseccamento di certe zone. Ne testimoniano oggi la presenza di uno spesso strato sotterraneo di sale sfruttato già nella preistoria e i fossili marini, spugne, coralli, ammoniti e altre forme di vita preistoriche. Il carbonato di calcio proveniente dalla decomposizione di questi organismi marini è all’origine delle formazioni di rocce sedimentarie caratteristiche del Giurassico, il periodo geologico dell’era secondaria compreso tra 200 e 145 milioni di anni fa.
Una rivoluzione geologica
Nel corso dei milioni di anni che hanno seguito il deposito di questi sedimenti, la regione ha subito enormi stravolgimenti. La collisione tra le zolle continentali africana e euroasiatica, all’origine della formazione delle Alpi circa 5 milioni di anni fa, ha condotto al ripiegamento delle rocce e al sollevamento del massiccio montuoso. Il paesaggio che si può vedere oggi, in seguito, è stato levigato dalle glaciazioni dell’era quaternaria e dall’erosione. Questa storia geologica particolare ha favorito la formazione di giacimenti di impronte di dinosauri, per la gioia dei paleontologi e degli amanti di questi rettili del passato. A partire dal 2004 sono state scoperte diverse piste di dinosauri, spesso grazie a naturalisti amatori. Sul versante francese del Giura ci sono solo tre siti aperti al pubblico: Coisia, Loulles e Dinoplagne.
Coisia, la testa al contrario
Foto Annalisa Plaitano
Coisia è un minuscolo villaggio di campagna. Uscendo appena dal centro, sulla stretta strada che costeggia pascoli frequentati da mucche e pecore, si notano le tracce di passi di dinosauri sugli strati verticali della roccia. Sui pannelli esplicativi si legge: “No, i dinosauri non erano alpinisti!”. Infatti la pista dei dinosauri, orizzontale in origine, ha subito metamorfosi geologiche che l’hanno fatta ruotare di 90 gradi. Su questa parete si trovano 9 piste – 170 impronte in tutto -di sauropodi (dinosauri erbivori quadrupedi) che hanno vissuto qui 150 milioni di anni fa. In paese si racconta che prima della scoperta del sito, avvenuta nel 2004, un bambino di 10 anni avesse riconosciuto le impronte ma che nessuno aveva voluto credergli.
Loulles, multitudine del passato
Foto Annalisa Plaitano
Loulles è il sito più antico: le 1500 impronte che corrispondono a 21 piste di dinosauri sauropodi e a 6 di teropodi (dinosauri carnivori bipedi) risalgono a 155 milioni di anni fa. Il sito è stato scoperto nel 2004, ma nel 2014 è stato parzialmente ricoperto da uno strato protettivo vegetale. Infatti quando l’acqua sotterranea gela in inverno danneggia le piste, e anche il calpestamento dei turisti stava cominciando a rovinarle. Per fortuna una parte rimane accessibile ai visitatori grazie a una passerella. Le numerose impronte di dinosauro sono messe in evidenza in maniera colorata per poter distinguere la pista di ogni singolo animale.
Dinoplagne, le tracce dei titani
Foto Creative Commons Wikipedia
Dinoplagne è il nome dato al sito scoperto nel 2009 in prossimità della cittadina di Plagne. Le impronte di dinosauri sauropodi e teropodi qui presenti si sono fossilizzate circa 145 milioni di anni fa. Quando il sito è aperto (informarsi prima di andare) si può ammirare la pista di dinosauri più lunga del mondo: un tragitto di 150 metri con 115 passi lasciati da un gigante rettiliano lungo una trentina di metri (specie sconosciuta). Gli è stato anche dato un nome Odysseus. La sua impronta, di circa 1 metro di diametro, è tra le più grosse conosciute al giorno d’oggi. Non lontano da Odysseus ha camminato anche Maxime, un teropode bipede con impronte tridattile (con tre dita).