Sette storie di biodiversità

Il 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale della Biodiversità. In occasione di questo importante appuntamento, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino propone la mostra fotografica “Sette storie di biodiversità” che sarà inaugurata Giovedì 6 maggio 2010, ore 18,00. Immagini e testi sono del fotografo e giornalista scientifico Francesco Tomasinelli con contributi di Emanuele Biggi, Fabio

Il 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale della Biodiversità. In occasione di questo importante appuntamento, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino propone la mostra fotografica “Sette storie di biodiversità” che sarà inaugurata Giovedì 6 maggio 2010, ore 18,00.

Immagini e testi sono del fotografo e giornalista scientifico Francesco Tomasinelli con contributi di Emanuele Biggi, Fabio Pupin, Giacomo Radi ed Emilio Scoti. L’esposizione, che è divisa in 7 sezioni e si sviluppa in 16 grandi pannelli dislocati negli spazi del Museo Storico di Zoologia, è arricchita da vetrine con reperti del Museo e si focalizza sulla biodiversità che implica tutta la variabilità biologica di geni, specie, habitat ed ecosistemi.

La maggior parte dei servizi fotografici, dedicati alla natura e al rapporto con l’uomo, riguardano l’Italia ma i protagonisti non sono i grandi mammiferi e gli uccelli dei parchi delle Alpi e degli Appennini. Si parla piuttosto di specie meno note e tuttavia caratteristiche del nostro territorio. Anche l’uomo ha un ruolo preciso nelle storie presentate: le sue città sono diventate un habitat adatto a specie animali molto diverse e “opportuniste”.
 
In altri casi, invece, sempre l’uomo ha introdotto per vari scopi (alimentari, produttivi, ecc.) specie “aliene”, la cui diffusione sul territorio talvolta comporta problemi di varia natura (sanitaria, di alterazione di ecosistemi, ecc.).
 
E’ questo, ad esempio, il caso de “Il gambero venuto da lontano”, importato in Italia dalla Louisiana alla fine degli anni Ottanta, per essere allevato e servito nei ristoranti come piatto prelibato, ma che si è rivelato anche un problema per la sua voracità e notevole capacità riproduttiva, danneggiando gli habitat dove si diffonde e occupando la nicchia ecologica di altre specie tipiche del territorio e in particolare del nostrano gambero di fiume.
   
La “Vita da chiocciola” è un viaggio sorprendente alla scoperta del più comune tra i molluschi nella sua lenta eppur temeraria esistenza.

Il grande raduno delle rane” si svolge invece in un gelido stagno sperduto dell’Appennino Ligure, a oltre 1000 metri di altitudine, dove migliaia di rane si danno appuntamento, trasformandolo in un’enorme distesa di uova depositate dopo lo stupefacente rito dell’accoppiamento.

E’ presente anche “Il popolo delle tenebre”, con un occhio di riguardo per quello delle Valli delle Alpi Occidentali, composto da organismi che hanno imparato a vivere in ambienti ostili a causa dell’assenza totale di luce, temperature basse e un tasso di umidità sempre prossimo al 100%, così come avviene nelle acque buie delle grotte. Ne sono un esempio i microscopici crostacei fotografati in alcune pozze delle miniere abbandonate di talco della Val Germanasca.

Vado a vivere in città” sembra invece la rassegnata dichiarazione di molte specie animali anche selvatiche che, a causa dell’espansione del tessuto urbano, si sono adattate alle innaturali condizioni di vita delle città e a una forzata convivenza con l’uomo. Un piccolo e talvolta sgradito esercito, come nel caso delle zanzare tigre, di scorpioni “domestici”, pipistrelli e scoiattoli americani approdati nei nostri parchi. Ma non mancano cinghiali e uccelli esotici.

Infine sono presenti nella mostra anche due reportage realizzati all’estero. “La guerra delle formiche in Amazzonia” ci racconta lo scontro tra le due specie di insetti – le formiche legionarie e quelle proiettile – che dominano il sottobosco delle grandi foreste tropicali ma con stili di vita completamente diversi. Invece, “Il Parco Nazionale delle Quirimbas” mostra un mosaico di piccole isole del Mozambico circondate dalla barriera corallina e sulle quali, tra spiagge e mangrovie, nidificano decine di specie di uccelli. Questa è una giovane area protetta africana un po’ anomala: istituita per volere degli abitanti del posto, vuole diventare un modello per conciliare turismo, conservazione e ricerca.

In allegato la locandina

MRSN – Museo Storico di Zoologia – Via Giolitti, 36 – Torino
Sette storie di biodiversità
Periodo: dal 7 Maggio al 1 Agosto 2010

Orario:
10,00 –19,00 tutti i giorni.
10,00 – 22 Venerdì e Sabato fino al 23 maggio 2010.

Biglietto: intero Euro 5,00; ridotto Euro 2,50

Informazioni e Biglietteria: tel. +39 011 432.6354

Sezione Didattica da lunedì a venerdì
Visite guidate per gruppi e scolaresche, laboratori didattici su prenotazione
tel. +39 011.4326307/6334/6337
didattica.mrsn@regione.piemonte.it

Ufficio Stampa
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