Siamo fatti per dormire: Valter Tucci svela il mistero del sonno

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Perché non possiamo evitare di dormire? Cosa succede al nostro corpo e al nostro cervello mentre dormiamo? Perché il sonno è stato inevitabile nell’evoluzione delle diverse specie? Risponde a queste e altre domande il neuroscienziato Valter Tucci nel suo nuovo libro edito Longanesi.

Titolo: Il mistero del sonno. Perché siamo fatti per dormire.
Autore: Valter Tucci
Editore: Longanesi
Anno: 2024
Pagine: 256
Isbn: 9788830456457

Quanti di noi, dopo una giornata faticosa, tra impegni, relazioni, studio, lavoro e attività fisica, arrivano a sera con un unico impellente desiderio: infilarsi sotto le coperte e cadere in un lungo sonno ristoratore? Credo che saremo una moltitudine ad alzare la mano e questa non dovrebbe essere una sorpresa. “Siamo fatti per dormire” recita il sottotitolo del nuovo libro del neuroscienziato Valter Tucci, Il mistero del sonno (Longanesi, 2024), e quindi è più che giustificato il nostro bisogno di lasciarci andare tra le braccia di Morfeo. Perché non possiamo evitare di dormire? Cosa succede al nostro corpo e al nostro cervello mentre dormiamo? E, come lo stesso autore suggerisce di domandarci, perché il sonno è stato inevitabile nell’evoluzione delle diverse specie?

Un’ottima soluzione selezionata e perfezionata dall’evoluzione

Tutti dormono. Il sonno è comune a tutte le specie animali, al massimo esistono deviazioni che hanno adeguato questa necessità, plasmandola secondo le proprie condizioni di vita: orche e cuccioli di delfino, insieme alle loro madri, possono non dormire per periodi lunghi fino a un mese dopo la nascita; i delfini riescono a dormire con un emisfero cerebrale alla volta, per tenere d’occhio il loro ambiente ed eventuali pericoli. Poi ci sono le fregate, uccelli migratori che dormono in volo, schiacciando brevi sonnellini prima con un emisfero del cervello e poi con l’altro, oppure con entrambi contemporaneamente, durante le traversate transoceaniche. Anche le piante mostrano processi biologici che seguono il trascorrere del giorno e della notte così come si svolge sul nostro pianeta, nel suo ritmo di circa 24 ore. Tucci scrive:

«Potremmo addirittura generalizzare dicendo che dove c’è vita, quasi sempre c’è sonno: sono ormai molte le evidenze che mostrano il sonno diffuso in tutte le specie conosciute e studiate. Non solo tutti dormono, ma aspetti a volte anche abbastanza specifici del sonno sono emersi più volte nell’evoluzione delle specie in modo indipendente. Insomma, il sonno è un meccanismo che è resistente a qualsiasi tentativo di eliminazione, pena la non sopravvivenza».

Dormire: nuove prospettive grazie al progresso scientifico

Se quello del sonno è un mistero, c’è più di un motivo. Sebbene abbia stimolato l’interesse di scienziati, filosofi e artisti dalla notte dei tempi, solo recentemente abbiamo sviluppato gli strumenti per scandagliare l’ignoto, quella media di 232.960 ore, circa 27 anni, in cui perdiamo coscienza — ma il cervello rimane attivo — per dare modo al nostro organismo di risparmiare energia, riparare tessuti e sintetizzare proteine e ormoni della crescita, gestire lo stress. E queste sono solo alcune delle voci di un lungo elenco. Gli sviluppi scientifici e tecnologici, che si sono avvicendati nel corso di decenni, ci hanno permesso di affermare che le teorie di Sigmund Freud non si allontanavano così tanto dai fatti quando sostenevano che «nel sonno, il nostro cervello ritorna a un modo di pensare più primitivo e caotico» e di immergerci nella genetica, cominciando a rivelare meccanismi e patologie legate al nostro dormire. Un caso drammatico raccontato tra le pagine del libro è quello dell’insonnia familiare fatale, una malattia degenerativa del cervello, appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi (come la più conosciuta malattia di Creutzfeldt-Jakob, la variante umana del morbo della mucca pazza). A causa di un difetto genetico, chi è affetto da insonnia familiare fatale presenta alterazioni strutturali di particolari proteine, dette prioni, che gli impediscono, tra l’altro, di dormire. La patologia, molto rara e per cui non esiste ancora una cura, ha un decorso progressivo e un esito sempre infausto.
Ritornando al lato più affascinante e meno spaventoso del funzionamento del nostro ritmo circadiano, tra i capitoli del volume comprenderete che il nostro corpo suona una sinfonia in cui ciascun meccanismo agisce e si sviluppa in tempi diversi all’interno delle 24 ore della nostra giornata, una partitura scritta da geni e ambiente durante l’evoluzione.

Il racconto del mistero del sonno tra laboratori, incontri e sfide in mare aperto

«I ritmi del nostro organismo sono come un ensemble di orologi, un coro più o meno sincronizzato dove ogni insieme di ritmi ha una parte nella nostra fisiologia» scrive Valter Tucci, disegnando un futuro possibile in cui le terapie mediche possano essere somministrate nelle ore in cui sono più efficaci e in cui la società possa organizzarsi in modo che ciascuno riesca a seguire le esigenze del proprio cronotipo.

Pensate a un mondo che offra orari diversificati per le lezioni scolastiche e universitarie, e che estenda temporalmente servizi pubblici e attività di intrattenimento. Immaginate quanto gioverebbe a chi è più attivo nel tardo pomeriggio o di sera accedere alla biblioteca della propria città per studiare!
Il mistero del sonno è un testo approfondito, in alcune parti molto dettagliato ma comunque chiaro, che soddisfa la curiosità di chi desidera scoprire i segreti del sonno, ed è una guida utile per chiunque abbia voglia di capire qualcosa in più su come funzioniamo e su quanto sia fondamentale dormire e farlo nel modo migliore. Tra dati, spiegazioni e scoperte, troverete anche alcuni episodi della vita personale dell’autore, cortocircuiti con la sua carriera professionale che vi faranno sorridere, tra esperimenti galeotti, vita da laboratorio, inviti a cena inaspettati che diventano incredibili opportunità di ricerca e studi in alto mare, a bordo di una barca a vela. Tra le storie private dell’autore, colpisce e non stupisce che, per mantenersi durante gli studi universitari, Tucci svolgesse il lavoro di maschera in teatro: colui che controlla cosa avviene in sala, quando si spengono le luci e per qualche ora la realtà è sospesa. Un compito non così diverso dalle nottate trascorse a osservare elettroencefalogrammi di persone che dormono in un laboratorio di psicofisiologia del sonno.