Un sito dedicato a Daniele Rosa, un grande evoluzionista dimenticato
Un gruppo di lavoro dell’Università di Modena e Reggio e dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena sta raccogliendo documenti sulla vita e sul lavoro di un grande evoluzionista del passato
Nel periodo a cavallo fra fine Ottocento e inizio Novecento l’evoluzionismo attraversò una crisi profonda. Il pensiero di Darwin, in un primo tempo accettato dalla comunità scientifica, non sembrava più compatibile con le nuove conoscenze. Per esempio Darwin non conosceva la reale causa della variabilità dei viventi e i meccanismi genetici dell’ereditarietà, e si riteneva che la selezione naturale richiedesse tempi lunghissimi e non consentiti da quella che si pensava fosse l’età della Terra: era difficile da accettare come primo meccanismo immanente del cambiamento della vita sulla Terra.
Oggi molte critiche rivolte al darwinismo in quegli anni fanno sorridere noi uomini del XXI secolo. Tuttavia, se si prova ad entrare in quel complesso periodo di storia dell’evoluzionismo battezzato da Julian Huxley “eclissi del darwinismo”, si scopre un mondo brulicante di teorie contrapposte e di idee che si battevano fieramente l’una contro l’altra. Daniele Rosa si formò e lavorò in quella fase storica, in un primo tempo come sistematico, prevalentemente degli Anellidi, ma poi, a partire dall’inizio del secolo XX, allargò il suo sguardo fino a comprendere la teoria generale della sistematica e a proporre una nuova teoria dell’evoluzione. È abbastanza significativo che in un periodo nel quale l’evoluzionismo italiano non era certo in prima linea nel mondo, Daniele Rosa ebbe il suo primo libro, La riduzione progressiva della variabilità (1899) tradotto in tedesco, e il suo libro principale nel quale espone la sua teoria sull’evoluzione, l’Ologenesi (1918) tradotto in francese. Va anche ricordato che Rosa fu l’entusiasta traduttore italiano delle opere principali di Haeckel, il più influente evoluzionista di quel periodo.
La teoria dell’evoluzione proposta da Rosa nell’Ologenesi e in molti articoli si situa all’interno delle teorie ortogenetiche, ossia quelle teorie che sostengono un meccanismo interno della vita che la spinge a modificarsi in una direzione. Ma mentre molte teorie ortogenetiche propongono una direzione sostanzialmente rettilinea dell’evoluzione – o comunque con una forte componente lineare, quella di Rosa propugna un’idea diversa, ossia che l’evoluzione sia fortemente ramificata, ma in un modo preordinato.
Naturalmente oggi facciamo fatica ad accettare un simile modo di vedere l’evoluzione, ma il lavoro di Rosa ha lasciato tracce “sotterranee” nella storia dell’evoluzionismo, come ad esempio la natura dicotomica dell’evoluzione, che verrà accettata dalla Sistematica Filogenetica (detta anche Cladistica) di Willi Hennig. La figura di Daniele Rosa è stata progressivamente dimenticata: il classico The eclipse of Darwinism di P.J. Bowler non lo menziona nemmeno, e così La storia del pensiero biologico di E. Mayr. Oggi viene menzionato quasi solo come un anticipatore della cladistica, e solo nei testi specialistici. Alcuni tentativi di superare quella dimenticanza, anche da parte di autori italiani, e la recente ristampa dell’Ologenesi sono rimasti quasi senza seguito.
Il progetto Le cause dell’evoluzione realizzato dall’Università di Modena e Reggio intende porre fine all’oblio sulla figura di Rosa, mettendo a disposizione di tutti la sua intera produzione scientifica digitalizzata (più di 130 documenti) e raccogliendo e pubblicando tutti i documenti, libri, articoli, tesi di laurea… che menzionano Rosa; una sezione importante è stata poi dedicata alla sua corrispondenza (881 lettere con 271 corrispondenti) sezione sempre aperta ad ulteriori contributi, e che naturalmente sarà oggetto di studi che aiuteranno a capire la genesi del suo pensiero. Una sezione del sito, Rosa 4.0, è dedicata ai lavori attuali nei quali si può intravedere l’influenza del pensiero di Rosa. Infine, nelle intenzioni dei proponenti, il sito Le cause dell’evoluzione vorrebbe essere sì un archivio, ma un archivio vivo e in evoluzione, ossia un luogo di dibattito sul pensiero di Rosa e sulla storia dell’evoluzionismo nel difficile periodo dell’Eclissi del darwinismo.
Per contatti, informazioni o suggerimenti di materiali per arricchire il progetto: Prof. Mauro Mandrioli (Dipartimento di Scienze della Vita, UNIMORE) Dott.ssa Milena Ricci e Dott.ssa Micaela Giglio (Biblioteca, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena)
Oggi molte critiche rivolte al darwinismo in quegli anni fanno sorridere noi uomini del XXI secolo. Tuttavia, se si prova ad entrare in quel complesso periodo di storia dell’evoluzionismo battezzato da Julian Huxley “eclissi del darwinismo”, si scopre un mondo brulicante di teorie contrapposte e di idee che si battevano fieramente l’una contro l’altra. Daniele Rosa si formò e lavorò in quella fase storica, in un primo tempo come sistematico, prevalentemente degli Anellidi, ma poi, a partire dall’inizio del secolo XX, allargò il suo sguardo fino a comprendere la teoria generale della sistematica e a proporre una nuova teoria dell’evoluzione. È abbastanza significativo che in un periodo nel quale l’evoluzionismo italiano non era certo in prima linea nel mondo, Daniele Rosa ebbe il suo primo libro, La riduzione progressiva della variabilità (1899) tradotto in tedesco, e il suo libro principale nel quale espone la sua teoria sull’evoluzione, l’Ologenesi (1918) tradotto in francese. Va anche ricordato che Rosa fu l’entusiasta traduttore italiano delle opere principali di Haeckel, il più influente evoluzionista di quel periodo.
La teoria dell’evoluzione proposta da Rosa nell’Ologenesi e in molti articoli si situa all’interno delle teorie ortogenetiche, ossia quelle teorie che sostengono un meccanismo interno della vita che la spinge a modificarsi in una direzione. Ma mentre molte teorie ortogenetiche propongono una direzione sostanzialmente rettilinea dell’evoluzione – o comunque con una forte componente lineare, quella di Rosa propugna un’idea diversa, ossia che l’evoluzione sia fortemente ramificata, ma in un modo preordinato.
Naturalmente oggi facciamo fatica ad accettare un simile modo di vedere l’evoluzione, ma il lavoro di Rosa ha lasciato tracce “sotterranee” nella storia dell’evoluzionismo, come ad esempio la natura dicotomica dell’evoluzione, che verrà accettata dalla Sistematica Filogenetica (detta anche Cladistica) di Willi Hennig. La figura di Daniele Rosa è stata progressivamente dimenticata: il classico The eclipse of Darwinism di P.J. Bowler non lo menziona nemmeno, e così La storia del pensiero biologico di E. Mayr. Oggi viene menzionato quasi solo come un anticipatore della cladistica, e solo nei testi specialistici. Alcuni tentativi di superare quella dimenticanza, anche da parte di autori italiani, e la recente ristampa dell’Ologenesi sono rimasti quasi senza seguito.
Il progetto Le cause dell’evoluzione realizzato dall’Università di Modena e Reggio intende porre fine all’oblio sulla figura di Rosa, mettendo a disposizione di tutti la sua intera produzione scientifica digitalizzata (più di 130 documenti) e raccogliendo e pubblicando tutti i documenti, libri, articoli, tesi di laurea… che menzionano Rosa; una sezione importante è stata poi dedicata alla sua corrispondenza (881 lettere con 271 corrispondenti) sezione sempre aperta ad ulteriori contributi, e che naturalmente sarà oggetto di studi che aiuteranno a capire la genesi del suo pensiero. Una sezione del sito, Rosa 4.0, è dedicata ai lavori attuali nei quali si può intravedere l’influenza del pensiero di Rosa. Infine, nelle intenzioni dei proponenti, il sito Le cause dell’evoluzione vorrebbe essere sì un archivio, ma un archivio vivo e in evoluzione, ossia un luogo di dibattito sul pensiero di Rosa e sulla storia dell’evoluzionismo nel difficile periodo dell’Eclissi del darwinismo.
Per contatti, informazioni o suggerimenti di materiali per arricchire il progetto: Prof. Mauro Mandrioli (Dipartimento di Scienze della Vita, UNIMORE) Dott.ssa Milena Ricci e Dott.ssa Micaela Giglio (Biblioteca, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena)