Una tregua per salvare la biodiversità

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Il suo più recente libro “The Creation: An Appeal to Save Life on Earth” è uscito in america a settembre e si inserisce in modo particolare nel dibattito religione-scienza. “The god delusion” di Dawkins o “Breaking the spell” di Dennett sono solo due altri esempi di questo scontro cui possiamo assistere tra gli scaffali delle librerie. Sul numero di novembre […]

Il suo più recente libro “The Creation: An Appeal to Save Life on Earth” è uscito in america a settembre e si inserisce in modo particolare nel dibattito religione-scienza.
“The god delusion” di Dawkins o “Breaking the spell” di Dennett sono solo due altri esempi di questo scontro cui possiamo assistere tra gli scaffali delle librerie.

Sul numero di novembre della rivista Seed, dove la copertina è dedicata proprio all’entomologo di Harvard, possiamo leggere un articolo dove Wilson parla di sè, del suo libro e del suo attuale obbiettivo che nel libro si rivela chiaramente.

Il due volte vincitore del premio Pulitzer sostiene una riconciliazione tra la scienza e la religione in nome della causa a lui tanto cara: salvare la biodiversità. Il titolo del libro in sé già invita ad una riconciliazione. Usa la parola Creato per intendere tutto quello che esiste sul pianeta.

Cresciuto in un ambiente religioso nel sud degli Stati Uniti, Wilson conosce entrambi i punti di vista, quello della scienza e quello religioso, sebbene da quando è approdato ad Harvard nel 1951 per il suo dottorato, abbia iniziato ad allontanarsi dalla fede e ora si dichiari non più credente.

Riferendosi ai libri che sono stati recentemente pubblicati sull’argomento, Wilson sostiene che la maggior parte degli scienziati può essere collocata in due categorie. C’è chi ha un approccio ostile e critica la religione con forza, e poi c’è chi cerca di conciliare le scoperte scientifiche con la fede in una religione. Lui dice di avere un approccio ancora diverso. Il fondatore della sociobiologia propone una tregua. Chiede che siano messe da parte le disquisizioni metafisiche che hanno creato questo scontro culturale e sostiene che ci si dovrebbe unire nella lotta al declino della biodiversità.

Per ottenere risposte dai leader politici, dice Wilson, è necessario che molte persone siano sensibili al problema. Sollevare la consapevolezza della gente e avere le comunità religiose dalla propria parte è fondamentale secondo lui per smuovere le politiche ambientali.

Un’alleanza che porti la gente, religiosa o meno, ad avere un obbiettivo in comune per la salvaguardia dell’ambiente potrebbe avere l’effetto sperato e fare sì che questi problemi diventino delle priorità politiche.

Il contributo di Wilson nel campo della biologia evoluzionistica è noto e importante: dalla scoperta dei feromoni negli anni 50 come composti alla base della comunicazione nelle formiche, al lavoro svolto con MacArthur sulla biogeografia insulare, per non dimenticare poi la sociobiologia. Questi sono solo alcuni esempi che mostrano il grande contributo di Wilson alla scienza..

Ha identificato 624 specie di formiche appartenenti ad un solo genere e ha dato un nome a ben 337 di queste (il 19 % delle specie di formiche che vivono nelle Americhe). Ha quindi contribuito alla scoperta della grande biodiversità che abbiamo sul pianeta.

Non stupisce certo che ora voglia salvaguardarla.

All’indirizzo http://video.google.com/videoplay?docid=-45154219728824809&sourceid=searchfeed
è possibile guardare e ascoltare l’intervista rilasciata a Charlie Rose dove parla del libro e dei temi di cui si occupa attualmente.

Chiara Ceci