Via dalle aule, solo del tribunale
Il caso Kitzmiller vs. Dover di cinque anni fa sembrava aver affermato per l’ennesima volta che il creazionismo non è scienza: la sentenza stabilì cosa l’intelligent design sembri ma non sia (scienza) e cosa invece sia ma non sembri (religione), una forma di mimetismo ideologico capace di permettere la sua insinuazione nei curriculum scolastici, in piena violazione della costituzione americana […]
Il caso Kitzmiller vs. Dover di cinque anni fa sembrava aver affermato per l’ennesima volta che il creazionismo non è scienza: la sentenza stabilì cosa l’intelligent design sembri ma non sia (scienza) e cosa invece sia ma non sembri (religione), una forma di mimetismo ideologico capace di permettere la sua insinuazione nei curriculum scolastici, in piena violazione della costituzione americana in materia.
Un breve articolo di Science, riporta però alla dura realtà, la vittoria c’è sì stata, ma è stata come minimo incompleta, al massimo del tutto formale. Un nuovo sondaggio, basato su un campione di 926 insegnanti di biologia delle scuole superiori ha rivelato la serpeggiante riluttanza degli insegnanti stessi a insegnare l’evoluzione. I dati non sono certo incoraggianti: il 13% sostiene il creazionismo, il 28% l’evoluzione e il restante 60% nessuno dei due. È proprio in questo 60% che si gioca la peggiore guerra ideologica: gli insegnanti di questa categoria evitano coscientemente quella ormai nota come “controversia”, seppure inesistente. Alcuni insegnano l’evoluzione solo a livello molecolare, tralasciando la macroevoluzione; altri difendono il creazionismo come un “male necessario”. Negli esami diviene necessario conoscere l’evoluzione senza “crederci” dimostrando quindi un’errata impostazione logica (e chi ci “crede” nell’evoluzione?). I curriculum scolastici vengono quindi organizzati “come se” l’evoluzione fosse vera, poco più di un gioco intellettuale. Infine, molti insegnano “tutte le posizioni” tra creazionismo e evoluzione, facendo erroneamente pensare le teorie scientifiche materia di opinione personale.
Tutto ciò non fa che canalizzare l’insegnamento verso il creazionismo, costantemente minando le basi dell’insegnamento dell’evoluzione. Meno gli insegnanti conoscono l’evoluzione meno gli studenti la conosceranno, e così via per spirali di ragionamento circolare. Che fare dunque? Gli autori dell’articolo suggeriscono di concentrare gli sforzi educativi negli insegnanti in formazione, prima che diventino di ruolo. Ruolo primario dovrebbe essere svolto dagli insegnanti che vogliono essere aiutati a conoscere di più. A insegnanti più preparati corrisponderanno studenti più preparati, interrompendo così ciclo di ignoranza sul quale si basa il successo del creazionismo.
E davvero, il ragionamento circolare funziona. E davvero, il ragionamento circol…
Giorgio Tarditi Spagnoli