Volevo vedere le balene

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Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla letteratura di viaggio ovvero a libri che raccontano i viaggi di piccoli e grandi esploratori che nel corso degli ultimi duecento anni hanno esplorato gli angoli più nascosti del nostro pianeta.Il viaggio può essere però anche una esperienza che ben si presta per spunti didattici ed è da questa idea che nasce il […]

Negli ultimi mesi mi sono dedicato alla letteratura di viaggio ovvero a libri che raccontano i viaggi di piccoli e grandi esploratori che nel corso degli ultimi duecento anni hanno esplorato gli angoli più nascosti del nostro pianeta.

Il viaggio può essere però anche una esperienza che ben si presta per spunti didattici ed è da questa idea che nasce il libro intitolato “Volevo vedere le balene” scritto da Andrea Pirondini, biologo e docente modenese. Come scrive l’autore: “A volte mi chiedo cosa sia veramente importante insegnare. Certo i tanti argomenti trattati in un corso di studio sono di fondamentale importanza perchè consentono agli studenti di acquisire le nozioni di base e cominciare a costruire in modo progressivo il proprio edificio di conoscenze. Tra le diverse esperienze significative quella dei viaggi è sicuramente quella che meglio si presta per spunti didattici legati allo studio della biologia. Oltre a mettersi in gioco come persona e non solo come insegnante, il racconto di un viaggio consente di attivare alcuni dei canali comunicativi che vanno diritti al cuore di chi ascolta”.

Il viaggio nella Polinesia francese diventa quindi una occasione per Pirondini per parlare di simbiosi nelle piante e nelle termiti, così come di polinesiani e tatuaggi, ricordando che anche Darwin scrisse di questa abitudine durante il suo viaggio intorno al mondo sul Beagle. Dall’incontro con un polpo durante un viaggio a Bali nasce una riflessione sul significato della parola intelligenza applicata agli animali e sull’origine della tassonomia come strumento per classificare i viventi che ci circondano. Il viaggio in Australia inizia con un salamino cacciatorino sequestrato alla dogana, evento che da bravo modenese mi ha fatto venire i brividi, ma che ben si presta per discutere il problema delle specie aliene/invasive e di come combattere la loro diffusione. L’Australia è anche la terra di Cook, degli aborigeni e delle loro lotte in difesa del territorio e delle grandi imprese di Walter Bonatti. Dall’Australia parte il viaggio alla scoperta della latitudine così come un viaggio interiore nella terra del sonno.

Le Seychelles sono invece la dimostrazione di quanto madre natura possa essere generosa e da queste isole dei mari del sud si può partire per parlare di cosa sono gli ecosistemi e di quali effetti nefasti possono avere le attività umane (tra cui l’overfishing). L’impatto umano può essere mitigato? Sicuramente sì, ma solamente ricorrendo ad una adeguata educazione ambientale che può permetterci di “riflettere sulla corretta interazione tra uomo e ambiente. Educazione, formazione e comunicazione ambientale sono quindi chiamate ad elaborare nuovi valori e saperi, promuovendo comportamenti capaci di costruire del basso una società più giusta e attenta agli equilibri del nostro pianeta.”

Nell’ultima tappa di questo viaggio Pirondini ci porta poi alle Galapagos, luogo che ogni naturalista sogna di visitare e da cui partire per parlare di Charles Darwin, di biodiversità e della sua salvaguardia. Le Galapagos sono infine l’occasione per coronare il sogno: vedere le balene!

Ogni luogo è unico per odori, profumi, suoni e cibi, mentre il denominatore comune è l’accoglienza e la benevolenza delle persone incontrate, il piacere degli scambi di esperienze e idee e l’arricchimento personale per cui “la persona che ritorna da un viaggio difficilmente è la stessa che è partita”.

Mauro Mandrioli