Ci son due coccodrilli
Un interessante studio ha recentemente dimostrato che il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) non è un specie. Cioè, sì, il coccodrillo è una specie, ma l’Africa non è abitata da una specie sola. Secondo analisi genetiche che hanno implicato anche il sequenziamento del Dna di mummie di coccodrillo (mummie egiziane, sì), sembra che esistano come minimo due specie di questo […]
Un interessante studio ha recentemente dimostrato che il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus) non è un specie. Cioè, sì, il coccodrillo è una specie, ma l’Africa non è abitata da una specie sola. Secondo analisi genetiche che hanno implicato anche il sequenziamento del Dna di mummie di coccodrillo (mummie egiziane, sì), sembra che esistano come minimo due specie di questo rettilone. Una abita l’Africa dell’est, l’altra, quella più rara, sta all’ovest.
La cosa bella di questo studio è che le conclusioni sono assolutamente controintuitive. Prima di tutto le due specie non sono neppure sister taxa, cioè non hanno un progenitore comune. Anche se abitano negli stessi posti, o sono molto vicini. I parenti più prossimi di (quello che era considerato il) coccodrillo del Nilo sono infatti le specie sudamericane, come Crocodylus rhombifer, C. moreletii, C. acutus e C. intermedius. Ma non è finita: la specie più vicina ai sudamericani non è quella che abita l’ovest dell’Africa, come sarebbe logico, ma quella che sta a est, cioè in Egitto, in Uganda, in Kenya fino al Madagascar.
Ma non è finita: i coccodrilli mummificati trovati in un paio di grotte di Thebes and Samoun sono identici a quelli dell’ovest Africa (Uganda, Gambia, Senegal, Congo). Il che significa che le due specie convivevano nel territorio del fiume africano fino a qualche migliaio di anni fa. Tutto ciò è in accordo con quello che dicono gli antichi papiri, in cui si racconta che i sacerdoti egiziani sapevano della differenza tra le due forme, e cercavano di avere a che fare solo con quella più piccola e “trattabile”. Forse anche per questa ragione una delle due forme si è estinta, anche se era presente sul Nilo fino al 1920. Visto che c’era già stata una descrizione di un’altra specie, da parte di Geoffroy Saint-Hilaire’s nel 1807, si è deciso di farla rivivere e quindi chiamare l’altro coccodrillo Crocodylus suchus (suchus in greco vuol dire coccodrillo). L’articolo si addentra poi in considerazioni biogeografiche estremamente interessanti, perché si cerca di delineare cosa accadde circa 8,13 milioni di anni fa, quando le due specie si separarono. Da una popolazione-base nel bacino del Congo, la dispersione portò il rettile verso nord e poi lungo un asse est-ovest a popolare le savane attorno al Sahara (o dentro, quando il Sahara era verde). Anche il coccodrillo dl Nilo vero e proprio si sarebbe separato in due popolazioni distinte, se capisco bene una verso nord e l’altra verso sud. Anche se entrambe sono della stessa specie.
Conseguenze di tutto ciò? Il fatto che i programmi di protezione dei coccodrilli in Africa si basano sul fatto che c’è una sola specie, appunto C. niloticus, e quindi se ci sono piani di “sfruttamento” del coccodrillo africano (qui l’action plan del Crocodile specialist group dell’Iucn, con mappa a destra che ha la diffusione del coccodrillo del Nilo) questi non tengono presente che un’altra specie decisamente distinta, confusa con la prima, potrebbe fare la fine dei coccodrilli che abitavano assieme agli altri nella valle del Nilo. Essendo più docili, sono oggetto di caccia più facile e nel giro di qualche anno possono totalmente scomparire dalla faccia della Terra. Ecco perché: major national and international conservation agreements intended to promote sustainable harvest of Nile crocodiles may instead accelerate extirpation because quotas and translocation policies are based on erroneous taxonomy and assumptions of genetic homogeneity.
Da Leucophaea, il blog di Marco Ferrari
Riferimenti:
HEKKALA, E., SHIRLEY, M., AMATO, G., AUSTIN, J., CHARTER, S., THORBJARNARSON, J., VLIET, K., HOUCK, M., DESALLE, R., & BLUM, M. (2011). An ancient icon reveals new mysteries: mummy DNA resurrects a cryptic species within the Nile crocodile. Molecular Ecology DOI: 10.1111/j.1365-294X.2011.05245.x
Foto di Andrea Romano
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.