Come l’agricoltura ha plasmato il nostro genoma
Il genoma di un cacciatore-raccoglitore europeo, risalente a 7-8.000 anni fa, mostra somiglianze e differenze con quello degli europei attuali
La rivista Nature ha pubblicato sull’ultimo numero un importante studio che ha analizzato i cambiamenti nel genoma degli europei occidentali in seguito alla conquista dell’agricoltura, che avvenne circa 10.000 anni fa in Medio Oriente e Asia (e anche quasi contemporaneamente nelle Americhe), ma che giunse in Europa dell’Ovest alcune migliaia di anni dopo. La ricerca ha infatti sequenziato l’intero genoma di un cacciatore-raccoglitore vissuto circa 7-8.000 anni fa in Spagna, nel sito di La Braña-Arintero vicino a León, e lo ha confrontato con quello degli europei attuali.
Le analisi mostrano alcune importanti differenze a livello genetico che interessano diversi tratti morfologici e fisiologici: l’uomo di La Braña aveva occhi chiari, ma carnagione scura (mostra infatti le varianti africane dei geni che determinano la pigmentazione della pelle), indicando che la selezione naturale non aveva ancora promosso lo schiarimento della pelle in modo da facilitare la produzione della vitamina D in seguito all’esposizione ai raggi del sole. Secondo gli autori, questa sostanza era presente in abbondanza negli alimenti a base di carne dei cacciatori-raccoglitori, che quindi non necessitavano che il proprio organismo la producesse. Diverso è invece il discorso per le popolazioni delle società agricole, la cui dieta si modificò fortemente e la carne fu sostituita in maniera massiccia dai carboidrati.
Inoltre, come era ampiamente prevedibile, l’uomo di La Braña non era in grado di digerire né lattosio né amido, in quanto non presentava gli enzimi necessari per scindere questi alimenti, entrambi introdotti in seguito alla conquista di agricoltura e allevamento, in sostanze utilizzabili dall’organismo, ma aveva già un sistema immunitario simile al nostro.
Nel complesso lo studio fornisce un coerente ed interessante quadro della nostra evoluzione genetica, fisiologica e morfologica nelle ultime migliaia di anni.
Andrea Romano
Riferimenti:
Olalde et al. Derived immune and ancestral pigmentation alleles in a 7,000-year-old Mesolithic European. Nature
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.