Il celacanto ribelle
I celacanti sono antichissimi pesci ossei dalle pinne carnose, di cui solo due specie sono giunte fino a noi. Famossima è Latimeria chalumnae, che fece scalpore già dal momento della sua scoperta, nel 1938, ad opera di Marjorie Courtenay-Latimer, curatrice di un museo di East London in Sudafrica, dato che fino a quel momento si aveva conoscenza di questi organismi […]
I celacanti sono antichissimi pesci ossei dalle pinne carnose, di cui solo due specie sono giunte fino a noi. Famossima è Latimeria chalumnae, che fece scalpore già dal momento della sua scoperta, nel 1938, ad opera di Marjorie Courtenay-Latimer, curatrice di un museo di East London in Sudafrica, dato che fino a quel momento si aveva conoscenza di questi organismi solo tramite i ritrovamenti fossili.
Dal confronto tra le attuali specie e quelle rinvenute nei giacimenti fossiliferi un aspetto emergeva chiaro sull’evoluzione di questo gruppo animale, orginatosi ben 410 milioni di anni fa: i celacanti hanno mantenuto un’organizzazione anatomica molto costante nel tempo. In particolare, le loro estremità caudali sono costituite da tre lobi carnosi su cui si inseriscono sottili e flessibili pinne (immagine) che consentono loro un nuoto lento e ondeggiato. Pinne di questo tipo si ritrovano in specie antichissime ma anche nelle due ancora esistenti, suggerendo uno stile di vita che non si è modificato molto nel corso del tempo.
Un recente ritrovamento fossile, risalente a 240 milioni di anni fa, porta invece la prima evidenza di una forma di celacanto molto diversa, meglio adattata al nuoto rapido e tipico dei predatori della colonna d’acqua. L’olotipo è stato descritto sull’ultimo numero della rivista Journal of Vertebrate Paleontology. La coda di questa specie, che superava comodamente il metro di lunghezza, pur mantenendo la classica struttura trilobata, risulta infatti notevolmente biforcuta (sopra una ricostruzione della specie). Proprio per questa sua caratteristica, unica nel suo ordine (Coelacanthiformes), gli scopritori l’hanno battezzata Rebellatrix divaricerca, il celacanto ribelle dalla coda biforcuta, e per includere la specie nell’albero filogenetico dei celacanti hanno coniato una nuova famiglia (Rebellatricidae). Oltre a questo, anche la forma del corpo era piuttosto affusolata, confermando la sua indole da rapido predatore marino.
Probabilmente, concludono i ricercatori, le caratteristiche di questa specie si sono originate in seguito alla grande estinzione del Permiano, avvenuta intorno a 252 milioni di anni fa, che eliminò oltre il 95% delle specie marine esistenti. Dopo quell’evento catastrofico molte nicchie prima occupate dai predatori marini rimasero vuote, consentendo l’evoluzione di nuove specie dai pochi gruppi di organismi sopravvissuti. Un ampio spettro di possibilità ecologiche consente anche gruppi di organismi considerati ‘morfologicamente statici’, quali i celacanti, di sfruttare nuove possibili strade evolutive e diversificarsi.
Andrea Romano
Riferimenti:
Wendruff, A. and M.V.H. Wilson. A fork-tailed coelacanth, Rebellatrix divaricerca, gen. et sp. nov. (Actinistia: Rebellatricidae, fam. nov.), from the Lower Triassic of western Canada. Journal of Vertebrate Paleontology, 2012 (32)3: pp. 499-511
Immagine:
Credit: Artwork by Michael Skrepnick
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.