Il melting pot dell’Artico
La chiusura dell’istmo di Panama ha consentito il Grande Interscambio Biotico Americano, il mescolamento tra la fauna boreale dell’America settentrionale e quella australe dell’America Latina. Nei prossimi decenni potremmo assistere ad un fenomeno simile, dovuto allo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord, ma con conseguenze molto più serie sulla diversità animale.Al termine di questo secolo, infatti, durante le estati i […]
La chiusura dell’istmo di Panama ha consentito il Grande Interscambio Biotico Americano, il mescolamento tra la fauna boreale dell’America settentrionale e quella australe dell’America Latina. Nei prossimi decenni potremmo assistere ad un fenomeno simile, dovuto allo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord, ma con conseguenze molto più serie sulla diversità animale.
Al termine di questo secolo, infatti, durante le estati i mari artici saranno completamente liberi dai ghiacci, favorendo il possibile incontro di specie che fino ad ora sono state tenute separate dall’attuale barriera geografica. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Nature, questo futuro rimescolamento delle faune di animali marini, che si sono originate e adattate in contesti geografici e climatici differenti, potrebbe avere conseguenze disastrose sulla biodiversità. Infatti, è possibile che numerose specie affini, una volta entrare in contatto, possano ibridare, con il conseguente rimescolamento dei pool genici. E questa eventualità sarebbe terribile soprattutto per le specie più rare e minacciate di estizione, che finirebbero per estinguersi, venendo ‘assorbite’ nelle specie più comuni con cui si riprodurranno.
Lo studio fornisce anche alcuni esempi di questi casi di interbreeding, alcuni già parzialmente documentati e ormai sempre più frequenti: ben 22 specie tra orsi, foche e cetacei potrebbero andare incontro a questo destino.
Solitamente, concludono i ricercatori, il rimescolamento genico rafforza lo stato delle popolazioni naturali, incrementando la diversità genetica all’interno delle popolazioni. Anche l’ibridazione tra specie diverse a volte potrebbe rappresentare una forza positiva in grado di originare novità evolutive e favorire la sopravvivenza in determinati contesti ambientali. In alcuni, però, le conseguenze dell’ibridazione potrebbero essere drammatiche.
Qui una galleria fotografica delle specie coinvolte.
Andrea Romano
Riferimenti:
Brendan P. Kelly, Andrew Whiteley, David Tallmon. The Arctic melting pot. Nature, 2010; 468 (7326): 891 DOI: 10.1038/468891a
Immagine:
Un ibrido tra grizzly e orso polare. Credit: Troy Maben, AP
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.