L’invenzione dell’amicizia
L’uomo è un animale sociale. I membri della specie Homo sapiens operano in concerto per soddisfare i loro bisogni, ma cosa ha dato il “la” all’origine della cooperazione nel corso del cammino evolutivo? Uno studio appena pubblicato su Nature suggerisce che la risposta potrebbe risiedere nello sviluppo dei primi “social network”. Facebook e simili sono un fenomeno recente, in grado […]
L’uomo è un animale sociale. I membri della specie Homo sapiens operano in concerto per soddisfare i loro bisogni, ma cosa ha dato il “la” all’origine della cooperazione nel corso del cammino evolutivo? Uno studio appena pubblicato su Nature suggerisce che la risposta potrebbe risiedere nello sviluppo dei primi “social network”.
Facebook e simili sono un fenomeno recente, in grado di connettere milioni di persone dagli opposti angoli del pianeta. Tuttavia, la necessità di intessere reti sociali al di fuori dell’ambito familiare è sorta molto prima dell’invenzione dei computer, e persino dell’agricoltura. Questo è quanto appare dallo studio di un team di antropologi e sociologi dell’università di Harvard.
Coren Apicella e colleghi, non potendo intervistare direttamente i nostri antichi progenitori, hanno analizzato le interazioni sociali di una popolazione che pratica un’economia primordiale di sussistenza. Gli Hadza, questo è il nome del gruppo etnico indagato, abitano la regione del Lake Eyasi in Tanzania, vivendo di caccia e raccolta di frutti e tuberi. Ma il loro cibo preferito è il miele. I ricercatori hanno sfruttato proprio questa “debolezza” per sondare l’estensione delle loro reti sociali. Dopo aver chiesto ad alcuni individui con quali abitanti di un accampamento vicino preferissero convivere, hanno offerto tre porzioni di miele a ogni soggetto, invitando ciascuno a donarle a tre persone a scelta.
Queste indagini hanno permesso di ricostruire un’intricata rete sociale costituita da circa un migliaio di connessioni tra gli individui, di una complessità paragonabile a quelle delle civiltà “moderne”. “La nostra specie”, nelle parole di Christakis, uno degli autori, “è insolita rispetto alle altre, per l’attitudine a formare relazioni durature a scopo non riproduttivo”.
In altre parole, è stata anche l’invenzione dell’”amicizia” a renderci umani.
Fabio Perelli
Riferimenti:
Apicella C. et al. (2012), Social networks and cooperation in hunter-gatherers. Nature, 481: 497-501. doi:10.1038/nature10736