La rana che perse i polmoni

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E’ stata scoperta la prima rana completamente priva di polmoni! In verità, la specie Barbourula kalimantanensis, presente unicamente in Borneo, non era sconosciuta alla scienza, ma erano già stati segnalati ben due avvistamenti. Solo oggi però, un gruppo di ricercatori, guidato da David Bickford della National University of Singapore, ha eseguito su un nuovo esemplare la prima dissezione, portando alla […]

E’ stata scoperta la prima rana completamente priva di polmoni! In verità, la specie Barbourula kalimantanensis, presente unicamente in Borneo, non era sconosciuta alla scienza, ma erano già stati segnalati ben due avvistamenti. Solo oggi però, un gruppo di ricercatori, guidato da David Bickford della National University of Singapore, ha eseguito su un nuovo esemplare la prima dissezione, portando alla luce questa sua peculiarità. Da tempo sono conosciute alcune specie di vertebrati privi di polmoni, tutte appartenenti alla classe degli anfibi, tuttavia fino ad oggi non si conoscevano anuri (rane e rospi) dotati di questa carattersitica. Sono note infatti numerose specie di urodeli (salamandre) e una di apodi (cecilie) che assumono l’ossigeno di cui hanno bisogno senza l’ausilio di questi organi. In che modo Barbourula kalimantanensis, come le altre specie già conosciute, riesce a respirare pur essendo priva di polmoni? Tramite la cute, sottile, porosa e sempre umida, la cui superficie di assorbimento è stata incrementata dall’azione della selezione naturale in parallelo alla riduzione, fino a scomparire, dei polmoni. Da un’intervista rilasciata al National Geographic, i ricercatori sostengono che questa modificazione sia avvenuta come adattamento alle condizioni ecologiche presenti nell’habitat in cui vive, ricchissimo di ossigeno: infatti, questa specie abita solo acque molto limpide, fredde e turbolente, dove l’ossigeno è in grado di sciogliersi facilmente ed è dunque presente ad alte concentrazioni. Considerando inoltre che questa rana presenta un tasso metabolico piuttosto basso e, dunque, richiede un fabbisogno di ossigeno non eccessivo, è potuta avvenire la totale perdita dei polmoni. Una modificazione fenotipica così radicale di una struttura assolutamente fondamentale per la gran parte dei vertebrati tetrapodi è un evento molto raro: secondo i ricercatori, si è probabilmente verificato solo tre volte, una in ogni ordine di anfibi e solo in determinate circostanze ambientali, nel corso dell’evoluzione. La descrizione dell’anatomia di Barbourula kalimantanensis sarà pubblicata sul numero di maggio della rivista Current Biology. Fonte dell’immagine: National University of Singapore
Credit: David Bickford