Megapredatori dal Triassico
Solo pochi milioni di anni dopo la grande estinzione di massa del Permiano, le comunità marine avevano raggiunto una complessità paragonabile a quella attuale. Lo dimostra un ittiosauro gigante
Nuova e interessante scoperta in ambito paleontologico: un gruppo di ricercatori tedeschi e statunitensi hanno infatti descritto i resti fossili di un gigante marino risalente a circa 244 milioni di anni fa.
Si tratta di un ittiosauro, battezzato Thalattoarchon saurophagis, la cui lunghezza corporea poteva raggiungere gli 8,6 metri (qui alcune immagini dei fossili e una ricostruzione). La nuova specie, rinvenuta nell’attuale stato del Nevada, viene descritta sulle pagine della prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences USA e rappresenta un esponente molto antico dell’ordine Ichthyosauria, un gruppo di rettili marini che dominò gli oceani di tutto il mondo per oltre 160 milioni di anni.
Thalattoarchon presenta un poderoso cranio dotato di possenti mascelle sulle quali erano inseriti larghi denti con l’estremità molto appuntita. Secondo i ricercatori, queste sono le caratteristiche di un super-predatore al vertice della catena alimentare e in grado di cacciare e nutrirsi anche di organismi di dimensioni simili alle proprie. Thalattoarchon occupava dunque una nicchia ecologica molto simile a quella dell’attuale orca (Orcinus orca).
Lo studio fa notare come questo predatore fosse comparso solo 8 milioni di anni dopo la grande estinzione di massa del Permiano, datata circa 252 milioni di anni or sono, che cancellò dagli oceani di tutto il mondo oltre il 90% delle specie viventi. La sua presenza, quindi, documenta un rapido processo di recupero delle comunità marine che iniziarono a prendere le complesse caratteristiche ecologiche di quelle odierne già all’inizio del Triassico.
La presenza di un predatore di vertice come Thalattoarchon è ancora più stupefacente se si pensa che la conquista delle acque da parte dei rettili si ritiene sia avvenuta solo 4 milioni di anni prima. In un ambiente privo di competizione a causa della scomparsa della maggior parte delle forme di vita, i tassi di evoluzione e la diversificazione morfologica accelerarono dando quindi vita ad una nuova comunità animale in tempi molto rapidi.
Andrea Romano
Riferimenti:
Nadia B. Fröbisch, Jörg Fröbisch, P. Martin Sander, Lars Schmitz, and Olivier Rieppel. Macropredatory ichthyosaur from the Middle Triassic and the origin of modern trophic networks. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2013; DOI: 10.1073/pnas.1216750110
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.