Orche d’acqua dolce

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Le strategie messe in atto dai predatori per catture ed uccidere le proprie prede sono spesso affascinanti ed estremamente fantasiose, in particolare quando la caccia avviene al confine tra due ecosistemi incredibilmente diversi come l’acqua e le terre emerse. Chi può non rimanere affascinato di fronte alle immagini dei pesci arcieri (Toxodes jaculatrix) che letteralmente sparano agli insetti fuori dall’acqua […]


Le strategie messe in atto dai predatori per catture ed uccidere le proprie prede sono spesso affascinanti ed estremamente fantasiose, in particolare quando la caccia avviene al confine tra due ecosistemi incredibilmente diversi come l’acqua e le terre emerse. Chi può non rimanere affascinato di fronte alle immagini dei pesci arcieri (Toxodes jaculatrix) che letteralmente sparano agli insetti fuori dall’acqua (video) oppure a quelle delle orche (Orcinus orca) che si tuffano sulla spiaggia e catturano le disorientate otarie (video)?

Un comportamento simile come quello adottato dalle orche, estremamente complesso ed elaborato ma allo stesso tempo molto rischioso, presuppone elevate capacità cognitive oltre che un’eccellente coordinazione neuromotoria. Nonostante questo, una strategia predatoria del tutto simile è stata documentata in Europa centrale, nelle acque del fiume della Francia meridionale Tarn, e riguarda una delle specie che ha recentemente invaso le acque interne francesi (e anche quelle dell’Italia settentrionale), il siluro (Silurus glanis).

Come si vede da questo video e dall’immagine sopra che mostra la sequenza dell’attacco, i siluri francesi sono stati ripetutamente osservati cacciare, in modo analogo a quello delle orche: solo le prede sono diverse (e non potrebbe essere altrimenti!) in quanto si tratta di uccelli, in particolare piccioni (Columba livia), che si trovavano su piccole spiagge sabbiose per abbeverarsi. Uno studio, pubblicato su Plos One, ha documentato ben 45 attacchi del predatore, che nel 28% dei casi sono andati a buon fine con il grosso pesce che consumava l’ignara preda.

Lo studio mostra anche che, tramite analisi di isotopi del carbonio, la variabilità dell’apporto di uccelli nella dieta dei siluri varia enormemente da individuo ad individuo, con alcuni pesci che sembrano maggiormente specializzati nella caccia fuori dall’acqua. In questi casi, gli uccelli costituiscono fino al 50% della dieta dei siluri.

Un ulteriore aspetto interessante è che questo comportamento non è mai stato osservato nell’areale naturale della specie (i fiumi dell’Europa dell’est) e sembra dunque essere comparso nella popolazione alloctona in presenza delle nuove condizioni ambientali, probabilmente in risposta all’abbondanza di una nuova potenziale fonte di cibo.

Andrea Romano

Riferimenti:
Cucherousset J, Boulêtreau S, Azémar F, Compin A, Guillaume M, et al. (2012) “Freshwater Killer Whales”: Beaching Behavior of an Alien Fish to Hunt Land Birds. PLoS ONE 7(12): e50840.

Immagine dall’articolo originale